VENASCA - Il sindaco di Venasca a processo per violazione della quarantena Covid

Silvano Dovetta presenziò a una riunione in municipio dopo aver effettuato il tampone. Ma i risultati, sostiene la difesa, sarebbero arrivati solo tre giorni più tardi

in foto: il sindaco di Venasca Silvano Dovetta

a.c. 24/02/2022 17:00

La questione è tutta nelle date: si tratta cioè di capire se Silvano Dovetta, sindaco di Venasca, fosse o meno a conoscenza di essere positivo al Covid, quando presenziò a una riunione in municipio il giorno 15 aprile del 2020.
 
Il periodo era quello del primo confinamento sanitario, la famigerata “zona rossa” estesa a tutto il Paese, con il divieto assoluto di muoversi da casa se non per comprovate necessità. Era anche il momento in cui l’Italia faceva i conti con un’altra emergenza, quella economica, a fronte delle prolungate chiusure. La riunione verteva appunto sulla distribuzione dei buoni alimentari varati dal governo Conte, con uno stanziamento di 400 milioni da ripartire tra i comuni italiani.
 
Oltre al sindaco Dovetta, erano presenti alla riunione gli altri due membri della giunta, ovvero il vicesindaco Giampiero Gianaria e l’assessore Francesco Di Manso. Insieme a loro l’impiegata comunale addetta alla segreteria e ai servizi assistenziali e un assistente sociale della cooperativa Monviso. Non c’era invece l’allora segretaria comunale Mariagrazia Manfredi, alla quale si rivolse l’Asl dopo la scoperta della positività del sindaco: “Ne abbiamo avuto notizia solo il successivo venerdì 17, tramite la piattaforma Covid-19 della Regione Piemonte. Ci siamo subito attivati contattando l’Asl e il medico competente. All’Asl venne fornito un report che riguardava gli accessi del sindaco agli uffici a partire dal giorno 14”.
 
Il vicesindaco Gianaria ha confermato di essere stato presente all’incontro insieme al sindaco: “In comune seguivamo in particolare la questione dei buoni spesa per le famiglie in difficoltà e la fornitura di mascherine alla popolazione. La riunione si è svolta con un distanziamento superiore al metro, tutti avevano mascherina e guanti e la stanza era arieggiata”. Circa le condizioni di salute dei presenti, Gianaria precisa di non aver visto nessuno accusare sintomi di febbre o raffreddore: “Neanche un colpo di tosse”.
 
Il giorno precedente, Dovetta si era sottoposto a un tampone di screening insieme a tutto il personale e agli ospiti della residenza per anziani “Villa dei Tigli” di Cavour (To), della quale è direttore. Dai test sarebbe emersa la positività di oltre 60 anziani e operatori della struttura. Per Dovetta, asintomatico, l’isolamento domiciliare sarebbe scattato solo il giorno 18: la difesa sostiene perciò che non vi sia stata alcuna violazione, a differenza di quanto contestato dalla Procura. Il sindaco di Venasca - che è anche presidente dell’Unione Montana Valle Varaita e consigliere provinciale - era presente in aula stamani insieme all’avvocato Vittorio Sommacal. Al momento ha declinato ogni commento sulla vicenda, riservandosi però di chiarirne gli aspetti nell’esame che renderà davanti al giudice il prossimo 8 settembre.

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