C’è anche il nome di Simone Muratore nell’inchiesta per le presunte plusvalenze fittizie derivanti dalle cessioni di alcuni calciatori che la Procura di Torino ha avviato nei confronti della Juventus. Nel mirino degli inquirenti c’è il trasferimento del centrocampista di Villafalletto dalla società bianconera all’Atalanta, avvenuto nell’estate del 2020, per una cifra di 3 milioni e 800 mila euro. È quanto emerge dall’avviso di conclusione delle indagini notificato nei giorni scorsi dalla Procura: le plusvalenze fittizie ipotizzate ammonterebbero a circa 155 milioni di euro. Nel documento sono ipotizzate, fra l’altro, violazioni dei princìpi di contabilità internazionale relative all'esposizione nel conto economico degli importi derivanti dalle cessioni dei calciatori (i quali non sono indagati). La Juve avrebbe insomma sopravvalutato alcuni calciatori impiegati in scambi alla pari con altre società al fine di ritoccare i conti in rosso, sostanzialmente registrando una perdita minore di esercizio e generando ripercussioni inferiori in Borsa. Da questo punto di vista, però, va ricordato che tutte le inchieste sinora gravitate attorno al concetto di "plusvalenza fittizia" non hanno portato a nulla, poiché non c'è un criterio concreto e oggettivo per stabilire con certezza il valore di un calciatore. 

 

Il centrocampista classe 1998 nativo di Cuneo tra il 2019 e il 2020 ha debuttato con la prima squadra della Juventus sia in Serie A che in Champions League, per poi - come detto - trasferirsi all’Atalanta. In nerazzurro non ha mai esordito, trasferendosi in prestito prima alla Reggiana in Serie B e poi al Tondela nella massima serie portoghese, in una stagione (la scorsa) pesantemente condizionata da alcuni problemi di salute. Muratore ad oggi è ancora di proprietà dell’Atalanta e ha concluso il prestito in Portogallo, ma è fuori dai “radar” di Gasperini e sta lavorando autonomamente per tornare in campo nei prossimi mesi, presumibilmente con una nuova squadra.