SALUZZO - L’ex fidanzata vuole abortire, lui viola il suo profilo Facebook per dirlo a tutti: condannato

L’uomo aveva confermato con un messaggio vocale di essere l’autore della falsa ‘confessione’ sul social

a.c. 19/11/2019 17:21


Una vendetta pianificata contro la ex, che dopo aver saputo di essere rimasta incinta aveva deciso di chiudere la loro relazione e di non portare avanti la gravidanza. La giovane saluzzese aveva anche fissato l’appuntamento per l’aborto, indicando a lui un’altra data: il mattino stesso, però, sul suo profilo di Facebook era comparso un post in cui annunciava a tutti la sua decisione. “Ho trovato un sacco di notifiche, commenti di amici che approvavano o disapprovavano la mia scelta” ha raccontato in tribunale la ragazza, finita suo malgrado al centro di un dibattito che non avrebbe mai voluto suscitare. A farla sospettare che l’artefice della ‘confessione’, subito cancellata, fosse in realtà il suo ex compagno era stato un particolare: il post risultava inviato da un iPhone, mentre lei aveva in uso un cellulare Android. “Gli ho chiesto se fosse stato lui a scrivere sul mio profilo e ha confermato, con un messaggio vocale che ho salvato e consegnato ai Carabinieri dopo la denuncia” ha aggiunto la giovane. Un’ammissione che a distanza di oltre due anni dai fatti è costata a E.P.M. il processo e la condanna per accesso abusivo a un sistema informatico. Ad aggravare la sua posizione il racconto della sua ex fidanzata in aula, che ha parlato degli atteggiamenti persecutori assunti in quel periodo dall’imputato nei suoi confronti: “Il giorno del mio compleanno ho trovato il cancello di casa forzato e un mazzo di fiori. Pochi istanti prima ci eravamo incrociati per strada e ho collegato le due cose. Lo vedevo spesso anche in università e in altri luoghi che frequentavo, nonostante avessi interrotto tutti i contatti e bloccato il suo numero di telefono”. Il giudice Elisabetta Meinardi ha comminato a E.P.M. la pena di un anno di carcere, equivalente alle richieste formulate dal procuratore capo Onelio Dodero.

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