MORETTA - Moretta, accuse di truffa e appropriazione indebita contro il fondatore di una onlus per i disabili

La denuncia parte da un’altra no profit, secondo cui l’uomo avrebbe rivenduto prodotti destinati alla beneficenza. Oggi in tribunale i testimoni della difesa

a.c. 01/07/2019 18:51


Deve rispondere di appropriazione indebita, truffa e sostituzione di persona il morettese R.D.S., 52enne, fondatore della onlus Santa Monica che dal 2007 si occupa di volontariato e assistenza ai ragazzi disabili. Fino all’anno scorso l’uomo era anche titolare di un emporio ‘tutto a 1 euro’ a Moretta: a seguito delle indagini della Guardia di Finanza di Fossano, è stato accusato di aver rivenduto nel suo negozio prodotti che la Calzedonia aveva destinato alle attività benefiche della onlus.
 
Gli accertamenti erano partiti nel 2017 in seguito alla denuncia di I.B., presidentessa dell’associazione ludica Teatroterapia Le Nuvole, con sede a Busca. La responsabile della no profit, anch’essa coinvolta in attività a favore dei disabili, affermava di essere stata contattata al telefono da un corriere per la consegna di pacchi spediti dalla nota azienda di intimo. In altre due occasioni sarebbero state effettuate spedizioni all’indirizzo del gruppo Le Nuvole di cui l’associazione non era a conoscenza: di qui i sospetti sul presidente della Santa Monica, con cui c’erano state precedenti collaborazioni e che aveva rapporti consolidati con Calzedonia per le sue iniziative di volontariato. Contro di lui, chiamato a rispondere per questo anche di truffa e sostituzione di persona, l’associazione buschese si è costituita parte civile.
 
I testimoni della difesa ascoltati in tribunale a Cuneo hanno chiarito meglio gli aspetti sostanziali della collaborazione tra le due onlus. Secondo l'ex vicepresidente di Le Nuvole fino al 2015, nonché ex marito di I.B., il rapporto era nato per via della comune partecipazione ai mercatini di beneficenza organizzati nell’ex caserma Musso di Saluzzo dal Centro Servizi per il Volontariato: “Avevamo realizzato una sorta di ‘fusione’, benché si trattasse di un contratto verbale, per l’allestimento di banchetti in quella sede e per altre iniziative”.
 
In quel rapporto di scambio erano inclusi, almeno fino al 2015, anche i prodotti forniti da Calzedonia, che infatti il testimone ha riferito di aver visto negli stand di entrambe le associazioni. Il sodalizio non si limitava alla distribuzione delle merci ma includeva le spedizioni, ritirate congiuntamente presso l’Unione Corrieri di Cuneo: “Scartavamo insieme i pacchi e dividevamo i materiali. Un paio di volte sono stato a Moretta nel garage-magazzino di R.D.S., per recuperare della merce. Erano stati ritirati anche prodotti di Calzedonia, in cambio di un’offerta liberta di cui però non conosco l’importo”.
 
Diversi esercenti morettesi hanno confermato di essere a conoscenza delle attività che R.D.S. svolgeva come responsabile della Santa Monica: quando aveva ancora il negozio in paese, in due occasioni aveva messo a disposizione articoli da utilizzare come premi di beneficenza negli eventi annuali dell’associazione commercianti di Moretta. In un caso si trattava di giocattoli, nell’altro di una decina di scatoloni di collant e altri prodotti a marchio Calzedonia. Quelli che erano stati scartati perché fallati sarebbero poi stati buttati, su indicazione dello stesso donatore.
 
Di particolare rilievo la testimonianza dell'ex impiegata in un’autoscuola di Moretta che ha sede nello stabile in cui risiede l’imputato - e che in veste di presidentessa dello Juventus Club Doc di Saluzzo aveva fornito la sua garanzia per far ottenere alla Santa Monica magliette e gadget ufficiali della società torinese. La donna afferma di aver visto la presidentessa del gruppo Le Nuvole recarsi ogni giovedì mattina nel cortile, in un periodo compreso all’incirca tra il 2010 e il 2017, per ritirare giocattoli, vestiario e altra mercanzia che i corrieri consegnavano a R.D.S.: lei stessa avrebbe aiutato in più occasioni a caricare gli scatoloni, contenenti anche intimo e calze di Calzedonia. Non solo, ma avrebbe inoltre ascoltato l’imputato dire a I.B. “di firmare per le consegne a nome suo, come aveva fatto lui altre volte, quando arrivava il corriere e lui non aveva voglia di scendere le scale”. La presenza di I.B. a Moretta in più circostanze è confermata da un’altra negoziante del posto, che aiutava anch’essa il fondatore della Santa Monica a smistare la merce ma si recava da lui solo nel pomeriggio per le consegne dei giocattoli.
 
R.D.S. è noto nel mondo del volontariato per aver assistito un quindicenne distrofico di Pinerolo che nel 2013 ricevette una telefonata da Papa Francesco, proprio a seguito di una lettera inviata dalla onlus di Moretta. Ma c’è anche un altro episodio recente di cronaca che l’ha visto involontario protagonista: il 14 agosto 2018, infatti, fu l’ultimo automobilista a transitare sul ponte Morandi pochi istanti prima del crollo, salvandosi per miracolo insieme alla sua famiglia.
 
L’udienza per l’esame dell’imputato e l’eventuale discussione è fissata per il prossimo 11 novembre.

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