BAGNOLO PIEMONTE - Nello schianto a Bagnolo morì una ragazza di 25 anni, un automobilista è a processo

L’uomo guidava la Citroen superata, in striscia continua, dalla Golf condotta dal fidanzato di Samanta Pascuzzi. I testimoni: “Ha svoltato senza mettere la freccia”

in foto: Samanta Pascuzzi, la vittima dell'incidente avvenuto a Bagnolo Piemonte nel 2021

Andrea Cascioli 02/05/2025 18:25

Doveva essere una giornata di gioia in una domenica di luglio, l’occasione per festeggiare due compleanni. Invece un sorpasso e una svolta improvvisa hanno spento per sempre il sorriso di una ragazza di venticinque anni, Samanta Pascuzzi. Con l’autunno, raccontano gli amici, sarebbe andata a convivere insieme al fidanzato, il 22enne che quel giorno guidava la Golf su cui era seduta come passeggera.
 
I due, entrambi torinesi, erano a Bagnolo Piemonte già dalla sera prima, nella casa delle vacanze della famiglia di lui. Il giorno dopo erano andati a prendere gli amici che venivano da Torino: “Sono scesi per comprare il pane e poi si sono messi in testa, per fare strada” ricorda un’amica. La comitiva viaggiava su via Cave, la provinciale che unisce l’abitato di Bagnolo a Montoso. Arrivati all’altezza di Villar, dopo una curva, la Golf aveva superato un paio di macchine. Una Citroen che viaggiava davanti, però, aveva svoltato a sinistra investendo in pieno l’auto dei due ragazzi: la corsa era finita contro un pilone di cemento.
 
Per Samanta, purtroppo, già all’arrivo dei soccorritori non c’era più nulla da fare. Il guidatore, subito ricoverato in gravi condizioni, si è salvato: per l’incidente in cui è morta la sua fidanzata, quattro anni fa, ha patteggiato una condanna penale. “Abbiamo dedotto che andasse a forte velocità” racconta il maresciallo Maurizio Cavinato, sulla base dei danni riscontrati. Nello schianto, l’avantreno della Golf era stato divelto ed entrambe le gomme anteriori si erano sganciate. Su un’auto che seguiva a breve distanza viaggiavano il fratello del 22enne e due amici: tutti confermano che si trattava di un tratto di strada a striscia continua, interrotta solo in corrispondenza degli accessi ad alcuni stabilimenti industriali.
 
I testimoni sono però concordi anche nell’affermare che la Citroen abbia svoltato a sinistra all’improvviso, senza mettere la freccia. Per questo l’uomo che guidava il mezzo, G.P., è a processo per omicidio stradale. Sembra che l’automobilista volesse svoltare verso l’ingresso di una ditta, per poi fare inversione: “Sulla destra c’era un piazzale dove sarebbe stato più agevole fare manovra” sottolinea a questo riguardo il maresciallo. Una manovra non necessaria, insomma.
 
“Non ha neanche prestato soccorso, questa è la prima volta che lo vedo” accusa un’amica 25enne dei due ragazzi. Lei e un altro testimone ricordano di averlo sentito inveire all’indirizzo dell’altra macchina, subito dopo il tremendo scontro. Restano invece dubbi sulla distanza che separava la Golf del fidanzato di Samanta dall’auto degli amici: “Andavamo a ottanta o novanta chilometri all’ora” sostiene il guidatore del secondo veicolo, fermatosi comunque in tempo per evitare l’impatto.
 
In quel 2021 Samanta era stata la ventiseiesima vittima della strada in provincia di Cuneo. Abitava a Barriera di Lanzo con il papà carrozziere e la mamma pasticcera, aiutando entrambi nel lavoro: “Pazzerella, sorridente e con una voglia immensa di portare il buon umore a tutti” la ricorda lo staff di un negozio di hair tattoo che era solita frequentare. Il prossimo 20 maggio il fidanzato dovrebbe essere ascoltato in tribunale, insieme ai consulenti dell’accusa e della difesa.

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