SALUZZO - No al trasferimento di cella, il detenuto manda all’ospedale un agente

È la terza aggressione in un mese nel carcere di Saluzzo, protagonista un recluso italiano: “Sono liberi di girovagare nelle sezioni” denuncia il sindacato Osapp

Redazione 29/11/2023 13:57

È stato un diniego alla richiesta di essere trasferito immediatamente da una cella all’altra a scatenare la violenza di un detenuto italiano, sottoposto al regime di “alta sicurezza” nel carcere di Saluzzo. Il recluso, senza motivo, ha colpito con un violento pugno alla nuca uno dei sorveglianti, facendolo finire a terra. Da lì a poco il 118 è intervenuto per trasportare l’agente al Pronto soccorso di Savigliano, dove sarebbe stato dimesso in tarda serata con una prognosi di quattro giorni.
 
Quella accaduta nella giornata di ieri, martedì 28, è la terza aggressione tra le mura del “Rodolfo Morandi” nell’arco dell’ultimo mese. Una situazione insostenibile, denuncia il sindacato Osapp: “I detenuti vengono lasciati liberi di girovagare nelle sezioni detentive, benché questo sia a conoscenza dei vertici regionali” accusano i rappresentanti della Polizia Penitenziaria. “Ad oggi nulla è stato fatto, solo chiacchiere” aggiungono. Il segretario generale della sigla autonoma, Leo Beneduci, torna a rivolgere una richiesta di intervento al presidente del Consiglio: serve lo stato di emergenza e la nomina di un commissario straordinario, sostiene, “che ripari in primo luogo alle gravi carenze organizzative gestionali e alle disattenzioni degli organi dell’amministrazione penitenziaria di Roma”.
 
“Sono stati momenti di grande tensione”, conferma Vicente Santille, segretario regionale del Sappe, che esprime solidarietà al collega ferito e rimarca come “ancora una volta bisogna sottolineare come la Polizia Penitenziaria sia lasciata sola in balia della violenza di soggetti poco inclini al rispetto delle norme penali e di comportamento proprie di una società civile. Ci sono detenuti che scontano la pena responsabilmente, senza rendersi protagonisti di eventi critici. Ma ci chiediamo fino a quando tutta questa violenza possa continuare senza un intervento delle autorità competenti utile a ripristinare la sicurezza dovuta a chi tutto il giorno, per dovere istituzionale, convive con questi soggetti dall’indole violenta”. “La situazione penitenziaria è sempre più critica” dichiara Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, che nei giorni scorsi ha incontrato a Palazzo Chigi il presidente del Consiglio Giorgia Meloni: “Nessuna indulgenza verso chi aggredisce i nostri poliziotti. In questo senso va nella giusta direzione il nuovo decreto Sicurezza del governo, là dove prevede proprio un inasprimento di pena per i detenuti che aggrediscono il personale di Polizia Penitenziaria durante la permanenza e l’espiazione di pena in carcere”.

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