BARGE - Omicidio di Barge, il gip dispone la perizia psichiatrica per Bianco

Il 41enne è reo confesso dell’assassinio di Anna Piccato, la pensionata uccisa lo scorso 23 gennaio a colpi di chiave inglese: il movente è la rapina, ma restano i dubbi

Andrea Cascioli 14/11/2019 16:30

 
Era attesa per oggi la decisione del giudice per le indagini preliminari Emanuela Dufour sul procedimento a carico del 41enne Daniele Ermanno Bianco, reo confesso dell’omicidio di Anna Piccato.
 
Al termine dell’udienza preliminare, alla quale erano presenti anche le nipoti della vittima insieme all’avvocato di parte civile Francesco Bosco, il giudice ha disposto la perizia psichiatrica sull’unico accusato, come richiesto dal suo legale Davide Ambrassa. La dottoressa Concettina Esposito dell'Asl CN1, incaricata dal giudice, avrà tempo fino al 16 dicembre per depositare la sua perizia. La prossima udienza è in calendario per il 19 dicembre.
 
La 70enne Anna Piccato, per tutti Anita, era stata ritrovata assassinata nel giardinetto della chiesa di San Rocco a Barge, la mattina del 23 gennaio scorso. La vittima era una pensionata dell’Indesit molto nota in paese anche per la sua attività di volontaria della Croce Rossa, per questo l’orrendo e apparentemente inspiegabile delitto aveva lasciato attonita l’intera comunità locale.
 
Le immagini delle telecamere avevano consentito di individuare già poche ore dopo il sospettato nella persona di Daniele Ermanno Bianco, uno sbandato residente in paese e gravato da vari precedenti penali per furti e reati minori. Arrestato dai Carabinieri nella notte del 24 gennaio e interrogato dal pm Alberto Braghin, Bianco aveva infine confessato l’omicidio dopo che dagli esami biologici erano emerse tracce di sangue e Dna della vittima sulle scarpe e lo zaino che indossava.
 
L’uomo avrebbe atteso che Anna Piccato consumasse un caffè in un bar, poi l’avrebbe pedinata e colpita una prima volta con un oggetto contundente in via Giolitti. Dopo averla stordita, l’avrebbe trascinata nei giardini d'Annonay, in quel momento deserti, finendola con altri dieci colpi alla nuca. L’arma sarebbe stata una pesante chiave inglese di cui l’assassino ha affermato di essersi liberato poco dopo, gettandola in un cassonetto. In seguito si sarebbe cambiato gli abiti a casa (senza però disfarsene).
 
Bianco ha detto di aver immobilizzato e colpito la donna con il fine di rapinarla, sebbene il movente non convinca fino in fondo gli investigatori. Al momento dell’omicidio, infatti, la pensionata aveva con sé appena tre euro e venti centesimi.

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