BARGE - Omicidio di Barge, l’assassino di Anna Piccato a processo per furto

Daniele Ermanno Bianco, reo confesso per il delitto dello scorso gennaio, avrebbe svaligiato una casa vacanza appena fuori paese

a.c. 25/06/2019 12:08


È tornato nell’aula della Corte d’Assise a Cuneo il muratore 41enne Daniele Ermanno Bianco, tristemente noto alle cronache locali e nazionali come colpevole reo confesso dell’efferato omicidio di Anna Piccato.

Questa volta deve rispondere di reati assai meno gravi, commessi il 3 novembre 2017 sempre a Barge, dove risiedevano sia l’assassino che la sua vittima. Si tratta di due furti aggravati in abitazioni situate appena fuori dal centro urbano. In un caso Bianco avrebbe prima scassinato il lucchetto di una cantina, salendo poi sul balcone per sfondare i doppi vetri della finestra. Nel secondo caso avrebbe ‘soltanto’ scavalcato una recinzione, armato di piccone, per sbirciare nei locali di una cantina.

In entrambi gli episodi i proprietari, altrove residenti, erano lontani dalle loro seconde case. Ma è stata la prudenza della vittima dell’effrazione più grave a fornire elementi di prova consistenti contro Bianco: il proprietario, che aveva già subito cinque furti in precedenza, aveva infatti collocato alcune telecamere in giardino. I filmati saranno visionati in tribunale il 6 dicembre, nel corso della prossima udienza per la quale il pm Raffaele Delpui ha chiesto di sentire anche due testimoni e l’imputato. Quest’ultimo, assistito dall’avvocato Davide Ambrassa, nega comunque di essere la persona che si intravede nei fotogrammi.

Ben poca cosa il bottino del furto: una carriola nuova con attrezzi da muratore, un decespugliatore, una piastra a induzione. In seguito a una perquisizione, nello stesso novembre 2017, Bianco era stato denunciato anche per detenzione illegale di una sciabola che teneva in camera da letto.

Ancor meno consistente, del resto, era stato il ricavato del delitto che l’uomo ha già confessato e per il quale si trova in carcere da febbraio. Il 23 gennaio scorso Bianco aveva colpito sul volto undici volte, con una chiave inglese, la pensionata 70enne Anna Piccato, ex dipendente dell’Indesit e volontaria in Croce Rossa. Un delitto consumato nei giardini davanti alla chiesa del paese, che aveva scosso profondamente la piccola comunità. Inchiodato dal test del Dna, l’omicida aveva ammesso di aver ucciso solo per rapinarla: in tasca le aveva però trovato appena 3 euro e venti centesimi, con i quali si sarebbe poi comprato una birra.

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