SALUZZO - “Perseguitava un’operatrice della Caritas”: l’accusa è di stalking

L’immigrato, raccontano i testimoni, imputava alla donna i suoi problemi lavorativi. Gli si contestano anche irruzioni e vandalismi all’infopoint di Saluzzo

Andrea Cascioli 07/08/2025 08:25

Chiamate insistenti, messaggi vocali con insulti, ma anche irruzioni minacciose all’infopoint di Saluzzo Migrante, dove aveva conosciuto l’operatrice che oggi è persona offesa nel processo per stalking contro di lui. All’imputato, un immigrato africano assistito all’epoca dalla Caritas, si contesta anche di aver violato il divieto di avvicinamento che gli era stato imposto a seguito della denuncia. Nell’ultima udienza hanno parlato diversi testimoni convocati dal pubblico ministero, tra cui una ex collega della donna. “Mi aveva fatto ascoltare messaggi vocali dove a volte non si capiva bene cosa dicesse ma aveva un tono di voce alto, agitato” ricorda l’operatrice, alla quale la collega, a un certo punto, aveva chiesto di prendere in carico il soggetto dopo che lei era stata costretta a bloccarlo sul cellulare: “C’erano alcune volte - racconta - in cui lui chiamava e pensava di parlare con lei, quindi partiva con le urla: a un certo punto l’ho bloccato anch’io”. All’origine di questo astio, spiega un’assistente sociale, ci sarebbe stata la chiusura di un rapporto di lavoro nel febbraio del 2024. L’africano era già seguito da anni anche dai servizi sociali e si era bene inserito: “Se fino ad allora i rapporti erano stati molto professionali e sereni, - dice la teste - improvvisamente ha rifiutato una proroga del contratto, recandosi al centro per l’impiego e sostenendo che fossi stata io a chiedere di non prorogare il contratto: io ovviamente non avevo mai sostenuto questa decisione”. L’uomo faceva riferimento a una situazione di mobbing non meglio precisata. Per proteggere la dipendente, a un certo punto si era deciso di modificare i turni all’infopoint in modo che un collega fosse sempre presente. A quel periodo risalgono anche ripetuti vandalismi degli avvisi che la Caritas diffondeva in bacheca alle persone seguite: in un’occasione era stato ritrovato un foglio con vari insulti, scritti un po’ in francese e un po’ in italiano, nei confronti della sua ex referente. Il 6 ottobre l’istruttoria proseguirà con l’audizione di ulteriori testimoni.

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