SALUZZO - Saluzzo, rubava biciclette per rivenderle agli stagionali della frutta

Il 23enne italiano, incensurato, si serviva di un ragazzino come ‘palo’. In un altro processo è accusato di aver derubato un disabile

a.c. 03/12/2019 17:35

 
È una storia di ‘ladri di biciclette’ ben più prosaica di quella narrata da Vittorio De Sica la vicenda che coinvolge come imputato di alcuni furti il 23enne A.B.F., originario di Alessandria ma residente a Saluzzo.
 
Il giovane, italiano e incensurato, è accusato di tre episodi criminali avvenuti tra giugno e luglio del 2018. Secondo le accuse A.B.F. si sarebbe servito di un tredicenne di origine marocchina come ‘palo’, per rubare le biciclette che poi rivendeva ai numerosi immigrati presenti in città nel periodo della raccolta della frutta.
 
“Il problema dei furti di biciclette è stato una vera piaga per i saluzzesi nell’estate 2018” ha ricordato in aula il luogotenente Fabrizio Giordano, comandante della locale stazione dei Carabinieri. I militari si erano messi sulle tracce del 23enne in seguito a una segnalazione confidenziale, che indicava la presenza di un individuo con una bicicletta rubata nella zona della Caritas: lo stesso A.B.F., di fronte alle contestazioni degli uomini dell’Arma, li aveva accompagnati di sua spontanea volontà presso la propria abitazione, mostrando oggetti da scasso utilizzati nei furti.
 
“Le bici venivano rivendute agli africani che affluiscono a centinaia a Saluzzo ogni estate e che le acquistavano a prezzi ‘da usato’, senza sapere che fossero provento di furti” ha aggiunto Giordano.
 
In un’altra occasione infatti erano stati gli agenti della Polizia Municipale a fermare due cittadini gambiani con una bicicletta rubata, che i due dicevano di aver comprato da un giovane italiano accompagnato da un ragazzino. Quest’ultimo avrebbe quindi indicato A.B.F. come autore del furto.
 
A.B.F. è imputato anche in un altro processo in corso al Tribunale di Cuneo per un furto con strappo ai danni di un disabile, commesso nell’agosto del 2017. Vittima dell’odioso reato era il 41enne saluzzese Luca Cadorin, che solo un anno dopo sarebbe purtroppo divenuto noto alle cronache dopo essere stato assassinato dal padre 72enne al culmine di un violento litigio.
 
Al termine dell’udienza, il giudice ha rinviato il processo al 17 dicembre per il completamento dell’istruttoria e la discussione finale.

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