PONTECHIANALE - Salvò un cucciolo di cinghiale investito, ora rischia una maxi multa

L’uomo, un allevatore di Pontechianale, aveva tenuto l’animale in un recinto. Dopo la denuncia è a processo: la legge prevede fino a 300mila euro di ammenda

a.c. 12/07/2021 18:35

 
Rischia tra i 15 e i 300mila euro di ammenda l’allevatore di Pontechianale finito a processo per violazione della legge che vieta di detenere animali pericolosi.
 
Nel caso specifico non parliamo di pitoni, tigri o altri animali esotici che talvolta diventano loro malgrado protagonisti di casi di cronaca, bensì di un comune cinghiale. G.B., classe 1954, era stato denunciato nel 2019 da un automobilista di passaggio che aveva notato l’insolito “animale domestico” in un recinto di proprietà dell’allevatore. Quest’ultimo aveva in precedenza concesso alla Pro Loco un terreno da adibire a parcheggio per il concerto di Fiorella Mannoia e la buona azione gli è costata un procedimento penale. Anche perché qualcuno, nel frattempo, ha aperto il recinto lasciando fuggire il cinghiale.
 
Alle guardie del Parco del Monviso l’uomo aveva raccontato il suo incontro con l’esemplare, all’epoca di otto mesi d’età: un mattino, percorrendo la Provinciale in auto, aveva incrociato una madre con la cucciolata che gli aveva tagliato la strada. Non era riuscito a evitare di investire uno dei piccoli e per non abbandonarlo a morire sull’asfalto aveva deciso di accudirlo finché non si fosse rimesso.
 
L’avvocato Luca Martino assiste l’imputato nel procedimento in corso davanti al tribunale di Cuneo e sostiene che l’allevatore non abbia fatto altro che il suo dovere di automobilista: “Ha agito in adempimento di un articolo del codice della strada che impone il soccorso agli animali feriti. Anche se detenendolo per un paio di mesi non ha allertato subito il servizio veterinario non ha comunque nascosto niente”. La difesa rileva inoltre che “solo alcune specie del genere cinghiale ricadono nelle tipologie il cui possesso è sanzionato dalla legge sugli animali esotici: il cinghiale in questione però non era tra queste”.
 
Per conoscere l’esito del processo bisognerà attendere il prossimo novembre. Il legale confida comunque che vengano valutate le circostanze della vicenda: “L’imputato è incensurato e non ha recato danno a nessuno. Rischia una sanzione chiaramente sproporzionata rispetto alla gravità del fatto: non parliamo di una tigre o un puma”.

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