MORETTA - ‘Vendo un aspirapolvere Folletto, prezzo imperdibile’: ma era tutta una truffa

Due fratelli residenti a Moretta sono imputati con l’ex compagno della madre e una donna di Saluzzo. Già numerosi i processi per i ‘bidoni’ online che li riguardano

a.c. 12/09/2019 15:19


Sul popolare sito di annunci subito.it si presentava come Raffaele, Mario, Angelo e con altri nomi ancora. Dietro a questo Zelig del web, però, si sarebbe celata una sola persona: R.G., residente a Moretta, già al centro di svariate indagini per truffe online insieme al fratello G.G., all’ex compagno della madre C.L., alla stessa madre M.S. e ad altri presunti complici tutti individuati nel Saluzzese.
 
Oggi, giovedì 12 settembre, è andata in scena un’udienza del procedimento che vede imputati per truffa i due fratelli, l’ex compagno della madre e un’altra donna di Saluzzo, M.Z., anche lei già coinvolta in vicende giudiziarie simili. Il modus operandi che la Procura della Repubblica di Cuneo contesta è sempre uguale: falsi annunci di vendita, seguiti da contatti telefonici con gli utenti interessati e da versamenti su conti bancari o prepagate a cui non farà seguito nessuna spedizione.
 
In aula sono stati ascoltati stamattina due testimoni. Uno di loro, di origini bresciane, per comparire davanti alla corte è addirittura dovuto rientrare dal Messico, dove ormai si è trasferito. Alla giudice Sabrina Nocente ha raccontato di aver sporto querela nel gennaio 2016 dopo un ‘bidone’ rifilatogli da un inserzionista di subito.it che si era qualificato come Raffaele e gli aveva venduto per 440 euro un aspirapolvere Folletto usato. Mai arrivato a casa del compratore, ovviamente, dopo il versamento sulla Postepay.
 
Dalle successive ricerche, l’uomo aveva appreso che il suo interlocutore era già stato segnalato come truffatore su siti come tellows.it, che si occupa appunto di raggiri telematici e telefonici. Non solo, ma in seguito lo stesso R.G. era ricomparso alla sua vittima in altri annunci analoghi nei quali proponeva la vendita di un Folletto: “Ha un timbro di voce molto caratteristico, l’ho riconosciuto dopo averlo chiamato al nuovo numero perché ci eravamo parlati parecchio” ha precisato il querelante.
 
L’altro testimone, un genovese, descrive la stessa voce come quella di “un meridionale che si sforza di parlare con accento milanese”. Anche qui tutto era nato a gennaio 2016 dall’annuncio per la vendita di un Folletto, questa volta però al prezzo di 350 euro da versare su un conto bancario intestato a R.G.: l’inserzionista, in questo caso, si era presentato nelle vesti di un sedicente signor Mario e solo in seguito, al telefono, aveva rassicurato il compratore affermando di essere lui il Raffaele a cui era intestato il conto.
 
Ora restano da sentire gli ultimi tre testimoni, convocati il 13 febbraio 2020 per la prossima udienza prima della chiusura dell’istruttoria.

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