Diversi automobilisti lo avevano segnalato al 112 pochi minuti prima che fosse coinvolto in un incidente stradale, dal quale era uscito ferito: un ciclista dall’andatura incerta che procedeva lungo la SP 20, poco oltre l’abitato di Savigliano, zig-zagando tra una corsia e l’altra incurante del traffico.

 

L.S. si trova ora a processo per essersi rifiutato in quell’occasione di sottoporsi al test dell’etilometro, su richiesta delle forze dell’ordine. A detta dei testimoni, inoltre, viaggiava in orario notturno su una bici sprovvista di fanalino e senza indossare il giubbotto catarifrangente che è obbligatorio per i ciclisti fuori città.

 

Sui fatti accaduti nella tarda serata dell’11 aprile 2019 hanno deposto due degli automobilisti che hanno incrociato lo spericolato ciclista poco prima dell’incidente. Una 27enne residente a Savigliano ha raccontato di averlo notato dopo che l’auto davanti a lei aveva inchiodato all’improvviso per non travolgerlo: “Erano all’incirca le 23, la bici procedeva verso Genola andando a zig-zag. Le sono rimasta dietro per un centinaio di metri facendo segnali con gli abbaglianti, prima di sorpassarla in corrispondenza del Centro Calor”.

 

La giovane aveva allertato il 112 così come aveva fatto poco dopo un 24enne di Racconigi, trovandosi di fronte la bici che aveva invaso la sua corsia: “Due auto in direzione opposta mi avevano avvisato del pericolo con i fari. Ho visto l’auto davanti sbandare e quest’uomo in bicicletta che veniva verso di me, al che ho scartato a mia volta e chiamato le forze dell’ordine”. L’uomo, secondo la testimonianza, “indossava un cappuccio e non aveva la pettorina rifrangente né le luci”.

 

L’udienza è stata rinviata al 30 marzo per l’audizione dei residui testi del pm e la conclusione dell’istruttoria.