RACCONIGI - Assolto l’agricoltore di Racconigi accusato di truffa alla Regione

Gli inquirenti ipotizzavano che l’imputato avesse ‘gonfiato’ una fattura per ottenere un contributo più alto sull’acquisto di un mezzo

a.c. 06/02/2020 10:30

 
È stato assolto perché il fatto non sussiste l’imprenditore agricolo di Racconigi finito a processo per una truffa aggravata finalizzata al conseguimento di fondi regionali.
 
L’accusa riguardava la compravendita di un sollevatore telescopico che S.B. sosteneva di aver acquistato presso un’officina di riparazioni di Sant’Albano Stura al prezzo di 103mila euro più Iva, avvalendosi di un contributo di 37400 euro che la Regione Piemonte aveva stanziato nell’ambito di un piano di sviluppo rurale. Dai successivi controlli fiscali sul titolare dell’officina, S.P., era emersa però una fattura relativa allo stesso mezzo che indicava la somma di 47mila euro. Gli inquirenti avevano quindi ipotizzato che quello fosse il prezzo reale dell’acquisto ma che S.B. - d’accordo con il venditore - lo avesse ‘gonfiato’ per ottenere un contributo regionale che arrivasse a coprire gran parte della sua spesa effettiva.
 
La segnalazione dell’Agenzia delle Entrate di Saluzzo nel 2013 aveva fatto scattare le indagini della Guardia di Finanza che hanno portato al rinvio a giudizio di entrambi i protagonisti della presunta truffa: S.P., il venditore, ha ammesso le sue responsabilità e patteggiato la pena, sostenendo di essersi prestato a coprire la frode architettata da S.B. ma di non aver ricevuto da lui alcun compenso. L’imputato, dal canto suo, affermava di aver scoperto solo a seguito dell’indagine fiscale che “S.P. aveva sostituito la regolare fattura di 103mila euro da me pagata con una di minore importo, allo scopo di abbattere l’Iva e l’imposta sui redditi”. Per lui la Procura aveva chiesto la condanna a due anni e sei mesi, ipotizzando che l’imprenditore avesse versato gli assegni e poi ottenuto ‘restituzioni’ sottobanco in contanti.
 
L’avvocato difensore Luca Martino ha smentito l’impianto accusatorio, puntando il dito sull’inattendibilità delle dichiarazioni rese dal titolare dell’officina: “Era lui che aveva tutto l’interesse a ‘sgonfiare’ la fattura. Si tratta del resto di un evasore seriale con pesanti esposizioni economiche che ha già ricevuto una condanna per falsa testimonianza dal tribunale di Torino”.

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