SAVIGLIANO - Botte a un passante dopo il furto di un condizionatore: arriva la condanna

Il 30enne di origini africane è stato condannato a oltre tre anni di carcere. Derubò il Lidl di Savigliano, spintonando un cliente che cercava di fermarlo

a.c. 08/04/2022 18:43

Ben prima che le parole del presidente del Consiglio Draghi regalassero un’inaspettata notorietà ai condizionatori d’aria, c’è chi per assicurarsene uno è finito addirittura a processo.
 
A un immigrato africano trentenne, K.O., la rapina impropria ai danni di un supermercato è valsa una condanna a tre anni e cinque mesi di carcere, più 700 euro di multa. La pena è stata comminata dai giudici del tribunale collegiale di Cuneo al termine del processo nato da una denuncia del dicembre 2020.
 
Una volta entrato nel Lidl di Savigliano, K.O. aveva preso un termoventilatore da parete e cercato di passare dalle casse senza pagare. Ne era nata un’animata discussione con alcune dipendenti. Un’addetta alle vendite del supermercato, in particolare, l’aveva notato appoggiare alcune borse sul nastro di una cassa chiusa e infilarvi un oggetto dopo aver fatto un giro tra gli scaffali. A quel punto lei era intervenuta per domandargli se avesse pagato il prodotto: “Sosteneva di averlo già comprato ma di non avere lo scontrino. Più volte, nel corso della discussione, mi ha strappato la borsa dalle mani e mi ha strattonata cercando di andarsene”. L’addetta ha riferito di aver avuto molta paura: “Aveva un tono arrogante ed è venuto faccia a faccia con me, in quel momento eravamo tutte donne. Un signore è intervenuto per difenderci, ma lui lo ha aggredito”.
 
Un 58enne di Fossano, in procinto di uscire dopo aver effettuato alcuni acquisti, era tornato sui suoi passi per prestare aiuto alle dipendenti che a quel punto avevano già chiamato i carabinieri. Ai giudici ha spiegato che la sua intenzione era solo quella di trattenere il ragazzo, parlandogli, fintanto che non fossero arrivati i carabinieri: “Quando gli ho fatto presente che doveva pagare la merce mi ha dato una spallata, poi ha preso un carrellino e me l’ha lanciato addosso”. Ne era scaturito un parapiglia, nel corso del quale l’uomo era inciampato andando a sbattere contro una porta. Quando anche altre persone erano intervenute a dargli manforte, K.O. si era scagliato contro di lui con maggior veemenza prima di darsi alla fuga. Lo stesso cliente aggredito l’aveva individuato in auto a poche centinaia di metri, mentre una pattuglia dei carabinieri procedeva all’identificazione.
 
Per questi fatti il sostituto procuratore Alberto Braghin aveva chiesto una condanna a due anni e tre mesi di reclusione. All’imputato si contestava anche di aver fornito false generalità, allo scopo di impedire ai militari che lo avevano fermato di risalire alla sua effettiva identità.

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