Ottantanove anni, oltre metà dei quali spesi alla guida dell’amministrazione comunale del suo paese: un record che nessun sindaco in provincia di Cuneo ha mai eguagliato quello del commendator Andrea Brunetto, dominus della politica a Caramagna Piemonte per mezzo secolo, scomparso quest’oggi (22 agosto).

 

Brunetto era in consiglio comunale da appena un anno quando entrò in carica per la prima volta, in seguito alle dimissioni di Stefano Castagno e ai problemi di salute del suo successore Giuseppe Garavagno. L’allora assessore ad appena 24 anni di età divenne il sindaco più giovane d’Italia, primato che qualche anno dopo gli sarebbe stato tolto dall’amico e collega Giovanni Quaglia eletto a 22 anni a Genola. Nelle elezioni del 1957 venne confermato una prima volta, da allora i concittadini hanno continuato a plebiscitarlo fino al 1999: in quell’ultima occasione fece in tempo a surclassare l’avversario di sinistra Sergio Colombano con il 76%, poi cinque anni dopo dovette cedere la mano perché nel frattempo era entrata in vigore la legge che imponeva il limite di due mandati consecutivi.

 

Ancora nel 2004 rimarrà come assessore esterno nella giunta del successore Giovanni Emanuel, fino alla storica elezione di Mario Riu, ex segretario provinciale dei Ds e oppositore di lungo corso. Democristiano di osservanza sartiana, “Dreino” era stato festeggiato quattro anni fa da numerosi ex compagni di partito e sostenitori per il suo 85esimo compleanno. L’attuale sindaco Incoronata Coppola, insieme alla giunta e ai consiglieri dei gruppi Insieme per Caramagna e Caramagna Domani, ha espresso il cordoglio dell’amministrazione alla famiglia Brunetto.

 

I funerali si terranno martedì 24 alle ore 11 nella chiesa parrocchiale di Caramagna.