SAVIGLIANO - Ciclista 85enne morì investito sulle strisce, a processo un autista di bus

Il conducente guidava un pullman della ditta Allasia a Savigliano: ‘Ero a 10 km all’ora, ma le auto parcheggiate nascondevano le bici di passaggio’

a.c. 10/01/2020 17:37

 
Si può parlare senz’altro di una tragica fatalità per descrivere la morte di Santi Antonino Mirabile, l’anziano ciclista investito nel pomeriggio del 23 marzo 2018 mentre percorreva la pista ciclabile lungo via Alba, nella zona artigianale di Savigliano. L’impatto contro un pullman proveniente da via delle Filande era avvenuto a bassissima velocità, ma due giorni dopo la caduta si sarebbe purtroppo rivelata fatale per l’85enne.
 
Ora l’autista del mezzo, R.C., deve rispondere di omicidio stradale davanti al tribunale di Cuneo. L’uomo guidava un veicolo delle autolinee Allasia, in quel momento vuoto perché avrebbe dovuto prendere servizio pochi minuti dopo: Mirabile, proprietario di un orto nelle vicinanze, stava invece attraversando le strisce ciclopedonali in sella alla sua bici quando era stato colpito.
 
“Non mi sono distratto. Noi autisti sappiamo che in quel tratto molte biciclette e pedoni passano senza neanche guardare e arriviamo già rallentati” ha affermato il guidatore del pullman in aula, rispondendo a una domanda del giudice. La velocità del bus, stima R.C., “era di circa 10 o 15 km all’ora” in prossimità dell’incrocio con la Strada Provinciale 662. A provocare il tragico incidente sarebbe stata la ridotta visibilità dovuta alle auto parcheggiate su entrambi i lati della carreggiata, in prossimità della palestra Open Space: “Ce n’erano anche nei pressi delle strisce e limitavano la mia visuale a sinistra. L’ho fatto presente ai Carabinieri, alcune auto se n’erano già andate nel frattempo”.
 
L’appuntato Innocenzo Gagliardi, uno dei militari impegnati nei rilievi quel giorno, conferma di aver notato la presenza di varie auto in sosta su entrambi i lati della strada, anche se non proprio a ridosso dell’incrocio: “Non è stato possibile rilevare la velocità del pullman, ma non c’erano segni di frenata né graffi o ammaccature. Anche la bicicletta era intatta” ha riferito Gagliardi. Gli uomini dell’Arma, in ogni caso, avevano elevato una contravvenzione a R.C. per non aver rispettato la precedenza. Contro questo provvedimento l’avvocato Flavio Manavella, difensore dell’imputato, ha proposto un ricorso tuttora pendente davanti al giudice di pace.
 
Il prossimo 24 gennaio verranno ascoltati i testimoni della difesa, tutti autisti presso la ditta Allasia. Per la stessa udienza è prevista anche la discussione finale.

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