SAVIGLIANO - Condannato per diffamazione il presidente di una onlus morettese

La denuncia partiva da un post pubblicato sul gruppo ‘Sei di Savigliano se’ e da alcune telefonate con riferimenti all’attività di un’altra associazione per disabili

a.c. 28/02/2020 18:53

 
Tutto è partito con un post su un gruppo locale di Facebook, ‘Sei di Savigliano se’, che conta circa 10300 iscritti sul più popolare social network della rete. Il messaggio in questione non faceva nomi e cognomi, ma metteva in guardia rispetto a un’attività ben precisa: “Fate attenzione: se vedete entrare nei locali due disabili, uno che parla e uno che sta zitto, chiamate il 112 perché qualcuno li sta usando a loro insaputa”.
 
I responsabili dell’associazione Teatroterapia Le Nuvole, però, l’hanno ritenuta un’accusa fin troppo trasparente: “Il post invitava a non fidarsi delle associazioni che vanno nei locali a proporre oggetti in libera vendita e a denunciarle alle forze dell’ordine. Siccome siamo l’unica associazione che si finanzi in questo modo a Savigliano abbiamo pensato che fosse un chiaro riferimento a noi” ha spiegato il segretario della onlus, con sede a Busca ma attiva soprattutto nel Saviglianese.
 
Il giudice Sandro Cavallo ha ritenuto il messaggio ispirato da un legittimo diritto di critica ma ha comunque condannato l'autore a mille euro di multa per un'altra accusa di diffamazione. Si tratta del 52enne morettese R.D.S., fondatore della onlus Santa Monica che opera a sua volta nel campo del volontariato con i disabili. L’imputato - assolto anche per un altro capo di imputazione, molestia telefonica - dovrà corrispondere 4mila euro di danni alla presidente dell’associazione Le Nuvole, che l’aveva denunciato nel 2017. Contro di lui pende inoltre un processo per truffa, appropriazione indebita e sostituzione di persona, con la medesima querelante.
 
Le due organizzazioni avevano coordinato per diversi anni le loro attività di volontariato, a cominciare dalle vendite di beneficienza nei mercatini. Quando la collaborazione si è interrotta, però, i rapporti fra la Santa Monica e Le Nuvole si sono fatti molto tesi: R.D.S. in particolare contesta i metodi di finanziamento dell’altra associazione, specie la scelta di mandare i ragazzi a offrire oggetti ai clienti di pizzerie e ristoranti. La questione era stata oggetto di un esposto che il pm Stea ha archiviato, riconoscendo però - come rilevato la difesa di R.D.S. - “una gestione quantomeno superficiale delle finanze” da parte de Le Nuvole. Durante il suo esame, il responsabile della Santa Monica ha ribadito le accuse di scarsa trasparenza formulate in passato, aggiungendo che “lo stesso post era stato pubblicato anche su altri gruppi locali e non menzionava nessuno. Non si capisce perché sia stato denunciato solo quello su ‘Sei di Savigliano se’”.
 
Il pubblico ministero Gianluigi Datta ha chiesto per l’imputato la condanna a un anno di reclusione: “Ogni associazione è libera di gestirsi e organizzarsi come meglio crede, se R.D.S. riteneva che ci fossero maltrattamenti o altri illeciti poteva denunciarli all’autorità, non su Facebook”. L’associazione Le Nuvole e la sua presidente erano costituite parti civili con gli avvocati Luisa Marabotto e Federica Casasole, le quali si sono soffermate anche sulle altre accuse lanciate da R.D.S. alla onlus ‘nemica’: “Cercava di convincere i genitori che avevano figli impegnati con Le Nuvole a ritirarli e a partecipare invece alle attività della Santa Monica, denunciando maltrattamenti e utilizzi illeciti del denaro”. Quanto alle iniziative nei locali, si tratterebbe di “un modo per far socializzare i disabili con i normodotati. Si chiede una libera offerta, non è certo accattonaggio”.
 
Di diverso avviso l’avvocato Sara Ambrassa, difensore di R.D.S., che ha invece obiettato: “Non c’è nessun ‘progetto’ specifico attorno a questo tipo di vendite e non si capisce perché i responsabili de Le Nuvole non si espongano in prima persona, mandando solo i disabili tra i tavoli”. Nel post, ad ogni modo, “non c’era un riferimento specifico a loro, anche perché quella non è l’unica onlus operante a Savigliano. Stiamo parlando di un semplice avvertimento, motivato dal fatto che l’accattonaggio continua a essere un reato”.
 
 
AGGIORNAMENTO: previa segnalazione dell'avvocato Sara Ambrassa, difensore dell'imputato, rendiamo noto che il capo d'imputazione per il quale R.D.S. è stato condannato riguarda la diffamazione semplice nei confronti della presidente dell'associazione Teatroterapia Le Nuvole e non invece - come precedentemente indicato - la diffamazione a mezzo stampa inerente il post sul gruppo Facebook ‘Sei di Savigliano se’, rispetto alla quale la stessa associazione si era costituita come parte civile. Quanto a quest'ultima ipotesi di reato R.D.S. è stato invece assolto perché il fatto non costituisce reato. Ci scusiamo per l'errore.

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