SAVIGLIANO - Lettere di insulti e feci di cane all’aeroporto di Levaldigi: nei guai un ex istruttore di volo

Dopo il mancato rinnovo del contratto, l’uomo aveva preso di mira i titolari della scuola aeronautica. Del caso si interessò anche il Quirinale allertando la Digos

a.c. 30/12/2020 17:54

 
Uno scherzo di pessimo gusto o qualcosa di più inquietante? All’aeroporto di Levaldigi la Polizia di Frontiera se l’era domandato per mesi, dopo aver raccolto la denuncia dei titolari della scuola di volo Alpha Lima che tra il 2016 e la prima metà dell’anno successivo si erano visti recapitare una serie di sgradevoli “pensieri”.
 
Le lettere e le cartoline spedite da un ignoto mittente contenevano offese, insinuazioni e riferimenti a questioni che solo chi era addentro alle vicende della scuola aeronautica poteva conoscere. Oltre a prendere di mira i due titolari della Alpha Lima, marito e moglie, l’autore di queste persecuzioni postali aveva chiamato in causa anche l’allora comandante del posto di polizia aeroportuale, il sostituto commissario Santolo Terracciano, nonché una serie di enti e soggetti ai quali si faceva credere che le lettere - contenenti maldicenze sul conto di società concorrenti - fossero state inviate proprio dalla Alpha Lima.
 
Una di queste era giunta addirittura al Quirinale, da dove gli uffici della presidenza avevano allertato la Digos di Cuneo e il sostituto procuratore Alberto Braghin che dopo aver ricevuto la querela stava conducendo indagini per l’ipotesi di stalking. Il sovrintendente Gaetano Giunta ha ricordato che in quel periodo l’allerta era particolarmente alta, dopo gli attentati del 2015 in Francia e il rinvenimento nel gennaio 2016 di una borsa con 15 grammi di esplosivo in un bagno dell’aeroporto: “Cuneo è una piccola realtà ma il ministero non sottovaluta nessun aeroporto. La nostra attenzione era rivolta a tutti gli eventi che capitavano e i denuncianti mostravano in effetti una grossa preoccupazione”.
 
A dicembre 2016 una lettera indirizzata al capo della Polizia di Frontiera, dall’odore sgradevole, era stata sottoposta a un esame radiogeno. Anche i titolari dell’Alpha Lima in quel periodo avevano ricevuto un pacco contenente feci di cane e la beffarda dedica “questi regali vi rappresentano degnamente, poiché a Natale non bisogna dimenticare a lei lascio quella di cane”. Dai riferimenti contenuti nelle lettere, i denuncianti avevano maturato il sospetto che ad inviarle potesse essere stato un ex istruttore di volo, L.M., col quale la scuola aveva concluso il rapporto di lavoro.
 
I riscontri delle indagini avrebbero poi dato conferma a quell’ipotesi tramite la perizia calligrafica e il rinvenimento, nel corso di una perquisizione, di una carta corrispondente a quella delle missive inviate. Il risentimento di L.M., ex militare delle truppe alpine e pilota abilitato, era dovuto al fatto che non gli fosse stato rinnovato il contratto alla scadenza del suo primo lavoro: per lui il pubblico ministero ha chiesto la condanna a due anni di reclusione. L’avvocato di parte civile si è associato alla richiesta ricordando come, prima della scadenza del contratto, L.M. si fosse addirittura proposto come socio della scuola.
 
L’imputato, ascoltato dal giudice, ha ammesso le proprie responsabilità e si è scusato: “Chiedo perdono a tutti per questa vicenda, la depressione non mi ha aiutato a evitare simili cadute di stile”. Per lui l’avvocato difensore ha chiesto il minimo della pena e il riconoscimento dei benefici di legge, nell’auspicio del raggiungimento di un accordo con la parte civile per la remissione di querela.
 
In assenza di questo accordo, il prossimo 29 gennaio il giudice emetterà la sentenza.

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