SAVIGLIANO - Perseguitava i titolari della scuola di volo di Levaldigi, condannato un ex istruttore

Dopo il mancato rinnovo del contratto aveva inviato per mesi lettere di insulti e pacchi contenenti feci di cane. Furono coinvolti anche il Quirinale e la Digos

a.c. 29/01/2021 19:40

 
Si è arrivati fino alla contestazione del reato di stalking, con la successiva condanna al termine del processo, nella vicenda che vedeva imputato L.M., ex militare negli Alpini e pilota abilitato.
 
L’uomo era accusato di aver perseguitato per mesi con lettere ingiuriose e invii di pacchi contenenti feci di cane i titolari della scuola di volo Alpha Lima, presso la quale lo stesso aveva lavorato come istruttore a Levaldigi. Oltre agli sgradevoli “cadeaux”, tra il 2016 e la prima metà del 2017 il misterioso persecutore aveva spedito altre missive e cartoline dirette all’Enac (l’autorità di controllo sull’aviazione civile), al posto di Polizia di Frontiera dell’aeroporto e perfino al Quirinale, dal quale sarebbe poi partita una segnalazione alla Digos di Cuneo. In questi scritti si puntava a screditare la Alpha Lima con insinuazioni di vario genere e riferimenti a questioni che solo chi era addentro alle vicende della scuola aeronautica poteva conoscere.
 
Era stata proprio questa circostanza a indirizzare i sospetti su L.M., col quale la scuola di volo aveva concluso il rapporto di lavoro pochi mesi prima nonostante l’istruttore confidasse in un rinnovo del contratto in scadenza. I riscontri delle indagini avrebbero poi dato conferma a quell’ipotesi tramite la perizia calligrafica e il rinvenimento, nel corso di una perquisizione, di una carta corrispondente a quella delle missive inviate: “Chiedo perdono a tutti per questa vicenda, la depressione non mi ha aiutato a evitare simili cadute di stile” ha dichiarato in aula l’imputato, riconoscendo le proprie responsabilità.
 
Per lui la Procura aveva chiesto una pena di due anni. Il giudice Marco Toscano lo ha invece condannato a dieci mesi di reclusione con pena sospesa e al pagamento di una provvisionale di 10mila euro in favore delle parti civili costituite, che potranno rivolgersi in sede civile per il successivo risarcimento.
 
Da rilevare come in sede di indagini la Polizia di Frontiera avesse ipotizzato un possibile collegamento, poi rivelatosi inesistente, tra gli episodi persecutori e il ritrovamento di una borsa con 15 grammi di esplosivo in uno dei bagni dell’aeroporto. Per quella vicenda, verificatasi nel gennaio 2016 a pochi mesi di distanza dalla strage del Bataclan, non è mai stato individuato un responsabile.

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