SAVIGLIANO - Prosciolto il titolare di un cannabis shop a Savigliano, ma la merce non verrà restituita

Il giudice ha ritenuto di lieve entità la violazione della legge sullo spaccio. Tutto nasceva dal sequestro di prodotti venduti legalmente in negozio

Andrea Cascioli 09/03/2023 14:30

È stato prosciolto con la formula della “particolare tenuità del fatto” il titolare di un cannabis shop di Savigliano, accusato di violazione della legge sullo spaccio.
 
Il 32enne Kevin Gigliarano, ideatore del progetto di delivery Cascina 420 e proprietario de Il villaggio della foglia, era stato denunciato dopo un controllo delle forze dell’ordine risalente al 2021. L’ispezione aveva portato al sequestro di oltre 3mila grammi di merce, perlopiù infiorescenze, acquistata e rivenduta legalmente anche attraverso un distributore automatico nello store di piazza Schiaparelli.
 
Le successive analisi hanno dimostrato la “trascurabilità” del potere drogante delle sostanze, con una quantità di principio attivo inferiore alla soglia dello 0,5% che la giurisprudenza considera rilevante. “Per ottenere un potere drogante bisognerebbe fumare un quantitativo anomalo di spinelli” ha spiegato in aula il dottor Fabrizio Seganti del Centro antidoping di Orbassano, perito chimico nominato dalla Procura.
 
Alla luce delle considerazioni svolte dal consulente, il procuratore capo Onelio Dodero ha ritenuto di chiedere la non punibilità del reato: “Il punto di questa vicenda non è lo spinello ma la messa in vendita, l’offerta al pubblico” ha spiegato in sede di discussione. La legge 242 del 2016 stabilisce che nella cosiddetta “marijuana light” la soglia di THC non superi lo 0,2% per i venditori e lo 0,6% per gli agricoltori. D’altro canto, ha aggiunto il magistrato, “da anni si discute della questione dei negozi che vendono cannabis sativa: non si può pretendere che il negoziante faccia un’analisi di tutto quanto gli arriva”. Alla confisca del prodotto sequestrato, richiesta in ogni caso dalla Procura, si era opposta l’avvocato Michela Ruffino, difensore dell’imputato: “Gigliarano ha regolare licenza e partita Iva, ha acquistato tutto con fattura da produttori autorizzati” ha ricordato il legale, domandando una piena sentenza di assoluzione del suo assistito.
 
Il giudice Giovanni Mocci ha dichiarato non doversi procedere e ha ordinato la confisca e la distruzione di quanto in sequestro. Sull’eventualità di un appello la difesa si pronuncerà dopo la lettura della motivazione.

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