SAVIGLIANO - Quarantasettenne morì in auto dopo aver invaso la corsia di un tir: a processo il camionista

Il tragico schianto era avvenuto nel rettilineo di fronte all’aeroporto di Levaldigi. Il guidatore del camion è accusato di omicidio stradale: viaggiava oltre i limiti

a.c. 05/05/2022 17:50

L’accusa è di omicidio stradale, a carico di un camionista 54enne di origini senegalesi, M.N., residente a Centallo e assunto da un’azienda del posto.
 
Il caso riguarda la tragica morte di un 47enne bulgaro, vittima di un frontale contro un tir sul rettilineo della Statale 20 a Levaldigi, di fronte all’aeroporto. Erano da poco passate le cinque di mattina del 27 luglio 2020: Biser Tsvetkov, alla guida di una Mazda 6, era entrato in Italia da Trieste la sera prima e stava tornando in Francia, a Orange, dove viveva. A provocarne la morte è stato un colpo di sonno, o un malore. Nessun dubbio infatti sulla dinamica dell’incidente: “L’autovettura ha gradualmente invaso la corsia opposta” ha spiegato uno dei carabinieri intervenuti per i rilievi.
 
All’arrivo della volante il bulgaro era già sottoposto alle cure, purtroppo rivelatesi inutili, dei sanitari del 118. L’urto era stato quasi frontale: “L’autoarticolato era incidentato sul lato anteriore sinistro, la Mazda del tutto distrutta nella parte anteriore e spostata anch’essa verso la sinistra”. L’invasione di corsia da parte dell’automobilista è confermata da un testimone, un altro guidatore che viaggiava da Levaldigi verso Centallo preceduto a poche decine di metri dalla Mazda. Gli esami tossicologici, eseguiti sull’autista del camion, avevano dato esito negativo sia per gli alcolici che per gli stupefacenti.
 
La questione, dal punto di vista processuale, è tutta nello stabilire se il camionista avrebbe potuto evitare l’incidente mantenendosi entro i limiti di velocità. Gli accertamenti compiuti dalla Polstrada, sui quali ha riferito l’ispettore Eligio Bagnis, chiariscono che al momento dell’urto il tir viaggiava a 80 km/h, circa 10 chilometri orari al di sopra del limite in quel tratto di strada. Lo scontro si sarebbe potuto scongiurare? Sì, ma solo se il camion avesse viaggiato ai 70 km/h fin dall’inizio del rettilineo, non in caso di successiva decelerazione. Anzi, aggiunge il perito, in quel caso l’urto si sarebbe concretizzato in posizione più frontale: “È verosimile che gli esiti sarebbero stati gli stessi, ma non si può dire con certezza” ha precisato. Nessun accertamento è stato possibile, a detta del consulente, per stabilire quale fosse la velocità della Mazda.
 
Il processo è stato rinviato al 19 gennaio del prossimo anno per il completamento dell’istruttoria.

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