SAVIGLIANO - Savigliano, la lite per lo zerbino rubato costa una condanna in tribunale

Quattro mesi di reclusione e 1500 euro di multa è la pena alla caposcala di un condominio Atc: perseguitava una vicina con vandalismi e telefonate di minaccia

a.c. 19/09/2020 08:00

 
Telefonate minatorie, vandalismi e lanci di oggetti: per l’accusa quella messa in atto da G.G. nei confronti di un’inquilina del suo stesso palazzo, un condominio di edilizia popolare a Savigliano, era un’autentica persecuzione.
 
Una serie di ripicche tra vicini sfociate infine nella denuncia della donna per minaccia e getto pericoloso di cose, accuse per le quali G.G. è stata condannata a 4 mesi di reclusione e a 1500 euro di risarcimento danni dal giudice Francesco Barbaro. La Procura, con il pm Alessandro Bombardiere, aveva chiesto per lei la pena di 6 mesi.
 
Nel corso dell’ultima udienza è stato visionato un video, girato con il telefonino nel gennaio 2017 dal figlio della donna che l’imputata avrebbe ‘preso di mira’: le immagini ritraevano una persona intenta a lanciare oggetti verso il cortile adiacente. Per l’accusa quella persona era proprio G.G., che la vicina riteneva responsabile anche di aver rigato la sua auto in un’occasione: accusata di aver rubato uno zerbino, la donna sarebbe divenuta bersaglio di dispetti confermati anche da altri residenti. Tra questi una telefonata di gravi minacce, con frasi come “ti spacco le gambe”.
 
Dal canto suo l’imputata ha negato ogni responsabilità: “Abito lì da ventotto anni e sono la caposcala del condominio. - ha spiegato al giudice - Se qualcuno non rispetta regole e orari devo fare rapporto all’Atc”. La difesa ha sostenuto che il filmato non fosse abbastanza chiaro da permettere di capire chi fosse l’artefice del lancio di oggetti. Quanto al resto, si riteneva contraddittoria e poco credibile la versione offerta da accusa e parte civile. Il giudice tuttavia non si è dimostrato dello stesso avviso e ha ritenuto colpevole la signora.

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