SAVIGLIANO - Sradicò le piantine da un’aiuola pubblica a Savigliano, il giudice assolve un 79enne: ‘Non è reato’

Il processo si è concluso con la ‘riconsegna’ di uno dei vasi al sindaco. L’avvocato: ‘Non è un vandalo, sapeva che il Comune le avrebbe buttate e le ha salvate’

L'avvocato Sorasio con il sindaco di Savigliano Ambroggio

a.c. 24/09/2020 12:31

 
Il processo si è chiuso con un ‘fuori programma’ inaspettato: la riconsegna nelle mani del sindaco di Savigliano Giulio Ambroggio di una piantina di begonia, il ‘corpo del reato’. Che reato in realtà non era, stando alla sentenza con la quale il giudice Francesco Barbaro ha assolto il 79enne V.L. dall’imputazione di furto.
 
L’anziano si trovava in tribunale a Cuneo perché accusato di aver sradicato nove piantine da un’aiuola in prossimità dell’ospedale Santissima Annunziata, nel novembre 2018. Le prove - inequivocabili - erano state fornite dalla consigliera comunale saviglianese Serena Mariano, che è venuta in aula a testimoniare: “Quel giorno passavo in auto assieme a mio marito quando ho visto un signore che dall’aiuola attraversava la strada, tenendo in mano un grosso mazzo di fiori”. La testimone aveva deciso allora di fotografare la targa dell’auto parcheggiata dall’uomo in un vicino spiazzo, segnalando il fatto ai vigili urbani: “Come amministratrice so che spesso vengono denunciati furti e atti vandalici sulle fioriere e mi dispiaceva”. Circa un’ora dopo, il marito della consigliera era tornato in auto nello stesso luogo e aveva filmato l’anziano ancora intento ad armeggiare con le piantine dell’aiuola.
 
I successivi accertamenti della Polizia Locale hanno permesso di identificare in V.L. l’autore del presunto furto. Il 79enne aveva ammesso le sue responsabilità e si era giustificato con gli agenti affermando di aver sradicato le piante solo perché sapeva che entro pochi giorni, come accade nella stagione invernale, gli addetti del Comune sarebbero passati a estirparle e gettarle via: “Nella sua abitazione il signore ha mostrato le nove piante di begonia che aveva prelevato, ripulito e posto sul balcone, chiudendole con un telo” ha confermato un vigile intervenuto.
 
Per lui il pm Anna Maria Clemente ha chiesto la non punibilità, stante la tenuità del fatto. L’avvocato Cristiana Sorasio invece ha sostenuto che l’imputato andasse assolto con formula piena: “Il suo caso è del tutto diverso da analoghi furti di piantine comunali: ogni anno V.L. aspetta che arrivi il mese di novembre per salvare le begonie che altrimenti andrebbero al macero, considerato il loro ciclo di vita”.
 
Il sindaco Ambroggio, convocato come testimone, si è in realtà limitato a ricevere la simbolica ‘restituzione’ come gesto di scuse all’amministrazione e ha ammonito l’uomo a non ripetere il misfatto, contattando semmai gli uffici comunali per un successivo ritiro.

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