SAVIGLIANO - Vernice e rigature sull’auto nel posto disabili, a processo una saviglianese

In un altro processo la donna era già stata condannata per minaccia e getto di cose, su denuncia della stessa persona: “Nel condominio tutti hanno paura di lei”

a.c. 06/05/2021 16:55

 
Affonda le sue radici in un’ostilità tra vicini ormai annosa il processo che vede imputata con l’accusa di danneggiamento G.G., residente in un condominio di edilizia popolare a Savigliano.
 
Nel settembre scorso la stessa persona era già stata condannata in primo grado a quattro mesi di reclusione e 1500 euro di risarcimento danni, per minaccia e getto pericoloso di cose. In un video girato col telefonino era stata ripresa nell’atto di lanciare oggetti verso il cortile adiacente, di proprietà di un’inquilina del suo stabile. A quanto pare G.G. l’avrebbe ritenuta responsabile di averle rubato uno zerbino, bersagliandola con dispetti e ripicche confermati anche da altri residenti.
 
I fatti per cui è finita di nuovo di fronte alla giustizia penale, assistita dall’avvocato Elena Desana, riguardano la medesima parte offesa, una signora di origini sudamericane che vive in quel condominio dal 2017. Nell’aprile di due anni fa la donna aveva posteggiato la sua auto sullo stallo condominiale riservato ai disabili, per il quale era in possesso di regolare tagliando. Il mattino dopo l’aveva trovata imbrattata da una sostanza viscosa, una sorta di vernice trasparente ormai solidificatasi. Oltre a questo, sull’intera fiancata destra c’erano grosse righe tracciate con un oggetto appuntito: “Ho subito sospettato di G.G. perché è l’unica nel palazzo ad avercela con me. Un vicino mi ha poi raccontato di averla osservata dal balcone, la notte precedente, mentre gettava qualcosa sull’auto con una bacinella e in seguito si avvicinava alla fiancata tenendo in mano un oggetto luccicante”.
 
Nell’udienza scorsa, il vicino in questione ha confermato in parte quanto dichiarato in precedenza: “Era all’incirca l’una di notte, io mi trovavo sul terrazzo perché non riuscivo a dormire dato che G.G. teneva la tv a volume molto alto. L’ho vista aggirarsi intorno all’auto con uno strumento appuntito, forse un cacciavite. Non ricordo però se avesse anche versato liquidi dall’alto”. L’autrice della denuncia, costituitasi parte civile con l’avvocato Nunziatina Prinzi, afferma di non aver nemmeno provato a domandare spiegazioni alla presunta responsabile del danneggiamento: “Sarebbe una perdita di tempo, con lei non si può parlare: mi offende ogni volta che esce dalle scale. A casa tutti hanno paura di lei, io in particolare non riesco a dormire quando torno dal mio lavoro in un reparto Covid perché ogni volta G.G. comincia a litigare con un vicino: è una cosa che mi disturba tantissimo”. Il carrozziere aveva quantificato i costi di riparazione in 1300 euro circa: le riparazioni non furono comunque eseguite e l’auto è stata poi rottamata.
 
Il 22 settembre verranno ascoltate l’ultima testimonianza e la versione dell’imputata.

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