Si indaga anche a Cuneo su Massimiliano Mulas, il 45enne arrestato lo scorso 10 aprile per aver violentato una ragazzina undicenne sul portone di casa, a Mestre. L’uomo, nato in Germania da genitori italiani, era residente a Cervere da qualche mese.
L’episodio per cui la Procura di Cuneo ha richiesto una seconda misura cautelare a suo carico, concessa dal gip, risale a pochi giorni prima dell’
orribile violenza commessa in Veneto. Mulas avrebbe commesso un analogo abuso ai danni di una vittima della stessa età, dieci o undici anni, a Savigliano. Prima del suo arresto, però, gli inquirenti non avevano ancora indizi certi per ricondurre a lui questa ulteriore aggressione. Lo scorso lunedì è stato interrogato in videoconferenza dal magistrato cuneese, ma si è avvalso della facoltà di non rispondere.
C’è un altro fascicolo aperto a suo carico e risalente al periodo in cui abitava in provincia di Cuneo. In questo caso l’ipotesi è di adescamento di minore e indaga, per competenza distrettuale, la Procura di Torino: la vicenda si sarebbe svolta a Cervere lo scorso novembre, quando Mulas era stato identificato e denunciato.
Il pluripregiudicato, ora in carcere a Gorizia, è un predatore sessuale con un curriculum criminale che rimonta alla fine degli anni Novanta, quando abitava ancora con la famiglia a Tempio Pausania, nel Sassarese. Nel 1998 aveva mozzato la testa di un cane facendola ritrovare in un fustino di detersivo, insieme a una lettera estorsiva, a una ragazza del paese: paga 300mila lire o farai la stessa fine, il senso della minaccia. Pochi anni dopo, nel 2002, una prima violenza sessuale ai danni di una turista in Trentino: Mulas in quel periodo lavorava a Pieve di Cavalese. Condannato a quattro anni e mezzo di carcere, aveva di nuovo rapinato e stuprato due donne nel 2006 a Padova. Si trattava, in quel caso, di studentesse universitarie.
La spirale di violenza non si è interrotta nemmeno dopo la seconda carcerazione. Uscito nel 2013, senza una valutazione psichiatrica che lo indicasse come soggetto socialmente pericoloso, si è rivolto questa volta alle minorenni: era già stato coinvolto in un’indagine per un’aggressione sessuale di questo tipo a Perugia. A suo carico ci sono anche due distinti procedimenti penali presso la Procura di Spoleto, sempre in Umbria, con accuse di violazione di domicilio e porto abusivo d’armi.