Ogni sentiero ha il suo passo, ogni destino ha la sua nota. La nuova edizione del Festival “Colline in musica”, presentata ieri al Castello di Guarene, si annuncia come un intreccio narrativo di storie, note e paesaggi. Con il titolo “Destini”, la rassegna 2025 mette al centro le traiettorie umane, gli incontri e le scelte che attraversano l’esistenza. Come negli Holzwege – i sentieri del bosco descritti da Heidegger, che nascono, si intrecciano, si perdono e si ritrovano all’interno dello stesso bosco – anche i destini degli uomini si inseguono, si sfiorano e talvolta si fondono, accomunati da un’unica trama collettiva: l’umanità.
Un festival diffuso, dai castelli alle colline
A introdurre la manifestazione, la presentazione al territorio in cui sono intervenuti – moderati dal giornalista Marcello Pasquero – il sindaco di Guarene Simone Manzone, il direttore dell’ATL Langhe Monferrato Roero Bruno Bertero, il direttore dell’Enoteca Regionale Piemontese Cavour Marco Scuderi, il primo cittadino di Cortemilia Roberto Bodrito, il sindaco di Castagnole delle Lanze Carlo Mancuso e la direttrice della cooperativa sociale Isoinsieme Cinzia Manfredi.
Sostenuto da Roero Cultural Events nell’ambito del progetto SNODI – Colline Co-creative di Langhe Monferrato Roero, finanziato dall’Unione Europea NeXtGenerationEU, il festival – organizzato da MUST in collaborazione con l’associazione I’m Exchange – si svolgerà dal 29 maggio al 29 giugno, con 13 concerti e 4 eventi di pre-festival in 15 Comuni tra Langhe, Roero, Monferrato e Alta Langa. I concerti, dalla durata contenuta, saranno ospitati in chiese, teatri, castelli e luoghi simbolici del paesaggio.
Il Pre-Festival, in programma dal 29 maggio al 1° giugno, è frutto della collaborazione con il Quartet & Chamber Music Forum: un percorso in cui musicisti affermati e giovani talenti si incontrano per condividere palchi e visioni, in un doppio binario di alta formazione e concerti diffusi. Un laboratorio artistico e umano che apre il Festival al territorio. Tra gli appuntamenti principali anche il concerto alla Reggia di Venaria Reale, simbolico ponte tra le colline e la capitale regionale, tappa di prestigio che rafforza la vocazione promozionale del festival.
Le traiettorie della musica, tra parola e coscienza
Il festival si aprirà il 2 giugno con l’attore Andrea Bosca e un concerto ispirato al racconto I morti di James Joyce, che affianca la Sonata per violino e pianoforte in la maggiore di César Franck a un testo che parla di amori ideali e rinunce, di esistenze banali e di slanci immortali. "Ho voluto unire musica e parola in un modo radicale – ha spiegato il direttore artistico Adrian Pinzaru –. Da un lato la sonata composta per celebrare un’unione, dall’altro il racconto di un matrimonio fallito, dove il protagonista prende coscienza della propria inadeguatezza rispetto al sacrificio d’amore vissuto da Michael Furey. È un concerto che apre a un tema ricorrente: la consapevolezza di ciò che siamo attraverso lo sguardo dell’altro".
Il Festival 2025 parlerà dei wanderer, avventurieri dello spirito come nella Winterreise di Schubert, del destino eroico nella musica di Mendelssohn, di quello fragile e inconsapevole del Gabriel Conroy di Joyce, fino ai predestinati che sacrificano se stessi per amore, come Michael Furey, e ai destini incrociati nella vita e nell’arte di Brahms, Robert Schumann e Clara Wieck Schumann. Particolarmente denso il concerto del 15 giugno, che unirà la Trauermusik di Hindemith, lo Stabat Mater di Pergolesi e un Notturno di Dvořák: in tre tappe si attraverserà il funerale dell’uomo, la compassione divina e infine la consolazione umana. Un percorso che rappresenta l’incontro
tra il destino del singolo e quello dell’umanità: come sentieri che si incrociano nella stessa foresta, i destini individuali si sommano in una coscienza comune. Attraverso la musica si compone una visione poetica e potente della condizione umana.
Non mancherà l’Orchestra da Camera LMR, che dopo il successo del 2024 si esibirà quest’anno a Cortemilia in una veste rinnovata, forte dell’esperienza in tournée internazionale in Cina. "La nostra orchestra è diventata ambasciatrice del territorio: portare il nome Langhe Monferrato Roero nel mondo attraverso la musica è la forma più efficace di promozione che possiamo immaginare", ha aggiunto Pinzaru.
Nuovi dischi, incontri e visioni
Confermata anche per il 2025 la presentazione di nuovi dischi, una pratica rara che gli organizzatori hanno descritto come “un tentativo di fermare un istante, pur sapendo che sarà già mutato quando lo si riascolta. Anche l’artista non si riconosce più, ma resta una traccia”.
Lungo tutto il festival si ascolteranno, tra gli altri, brani di Bach, Mozart e Brahms, compositori che hanno segnato il destino della musica stessa. In cartellone spiccano L’Histoire du soldat di Stravinskij, che rilegge il mito di Faust come riflessione sul destino e sul valore della scelta, la Sequenza VIII di Berio, il Quintetto op. 44 di Schumann, l’unione fra chitarra e violino tra Paganini e Ysaÿe, e l’intensa serata conclusiva con il quartetto Delian, tra Mozart e Šostakovič.
Il festival darà spazio anche ai “predestinati”, giovani e giovanissimi artisti che stanno già imponendosi sulla scena internazionale, tra cui la violinista italiana Flavia Napolitano. Attesa anche la performance dell’arpista Claudia Lamanna dopo il primo premio al concorso internazionale di Tel Aviv, protagonista al castello di Grinzane Cavour grazie anche alla collaborazione con la prestigiosa realtà cuneese Arpe Salvi.
Cultura, inclusione e ambiente
Il festival sarà anche una vetrina itinerante per la Cooperativa Isoinsieme di Torino, che lavora con la musicoterapia a sostegno dei bambini con disturbi dello spettro autistico e delle persone ricoverate in hospice. "Crediamo in un’idea di cultura che non lasci indietro nessuno – ha detto Pinzaru –. È fondamentale che il valore dell’arte si coniughi con uno sguardo profondo sul presente, e che coinvolga chi è più fragile con rispetto e attenzione".
A sottolineare la vocazione green, prosegue la collaborazione con Alba Mobility, che metterà a disposizione auto elettriche per gli spostamenti degli artisti. "Un modo pratico per ridurre l’impatto ambientale – conclude Pinzaru – ma anche un segnale forte: la cultura può e deve prendersi cura del mondo in cui vive".