CUNEO - A Sanrito si raccolgono sogni

Dalle pagine social un appello per tutti i sognatori a raccontare i loro sogni in una registrazione audio. Nei giorni del festival faranno parte di un'installazione del musicista e compositore Giuseppe Gavazza

Grafica: Chiara Pittano

Francesca Barbero 01/02/2024 09:42

“1-1 Sogni, dei quali mi resta nella memoria soltanto un cane bianco, che all'inizio mi fa un po' paura, poi però la sua affettuosità mi riconcilia. Sogno frequentemente di cani”. Si apre così il capitolo riguardante l'anno 1913 dei “Sogni 1875-1913” (Il Saggiatore) di Arthur Schnitzler. Un libro, un diario dei sogni di un autore forse maggiormente  noto al lettore per la “Traumnovelle”, quella novella del sogno pubblicata in Italia con il titolo di “Doppio Sogno”, opera da cui è tratto “Eyes Wide Shut” di Stanley Kubrick. Parlare di sogni senza tirare in ballo lo scrittore e medico austriaco che, nella Vienna fin de siècle, ebbe uno scambio epistolare sulla comune materia di indagine e una frequentazione con Sigmund Freud, per chi scrive è impossibile. Certamente non sono pochi i grandi autori ad essersi addentrati nell'esplorazione dei territori indefiniti dell'onirico e dell'inconscio. Potremmo scomodare William Shakespeare e la celebre frase pronunciata da Prospero ne “La Tempesta”: “Noi siamo della materia di cui sono fatti i sogni. E la nostra piccola vita è circondata da un sonno”. O ancora si potrebbe citare Luis Borges, che alla storia dei sogni dedica un libro dal titolo significativo (“Libro di sogni”).  Il pretesto per parlare di un argomento così affascinante arriva da un misterioso appello comparso sugli account social del festival Sanrito, una chiamata a raccolta dei sognatori invitati a raccontare i loro sogni in una registrazione audio: “i sogni raccontati  al risveglio o che si ricordano da tempo; i sogni non vissuti in prima persona ma di cui si è stati messi al corrente con  la narrazione dei loro sognatori (siano essi parenti, amici o sconosciuti di passaggio); i sogni scritti e riletti...”. I sogni andranno inviati al musicista e compositore Giuseppe Gavazza -già autore, al Castello di Cerisy la Salle, in Normandia, dell'installazione”Entre son et songe : Dream’s Cloud”- con registrazioni audio comprese tra i 10 e 100 secondi (è possibile registrare con il telefono cellulare) senza dire il proprio nome (per chi lo desidera potrà essere indicato nel nome del file) all'indirizzo mail gavazza.g@grenoble.archi.fr (se il file è superiore ai  3 Mb inviare possibilmente con un file transfert o caricandolo su un drive condiviso). Nei giorni del festival, il 9 e il 10 febbraio, il compositore realizzerà un'installazione site specific. Nel frattempo sognate, ricordate e annotate i vostri sogni!
 

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