CUNEO - Aspettando Sanrito: Alice Mammola - La Cantadoira

Undici piccole interviste alla scoperta dei concorrenti che saliranno sul palco del "Piccolo Festival di Grandi Canzoni" all'Auditorium Foro Boario il 9 e il 10 febbraio

Francesca Barbero 21/01/2024 07:27

Il 9 e 10 febbraio, torna “Sanrito -Piccolo Festival di Grandi Canzoni”, quest'anno giunto alla nona edizione. Nell'attesa di ascoltare dal vivo i loro brani, abbiamo fatto qualche domanda agli undici concorrenti che si esibiranno, accompagnati dalla Good Night Orchestra, sul palco dell'Auditorium Foro Boario. Oggi è il turno di Alice Mammola- La Cantadoira (Torino), in gara con “Voci”.
 
Chi è La Cantadoira? Come definiresti la tua musica?
“La CantaDoira è un fiume che scorre, dai monti a valle, da sorgente a torrente, arriva al mare cullata dal vento, la storia racconta e trasforma in canto. La mia musica affonda le radici nella tradizione dei canti popolari e di protesta, i temi sono quelli sociali e della working class, ma è anche ricca di aspetti poetici e ironici. Mi ispiro a cantautrici come Rosa Balistreri, Dodi Moscati, Caterina Bueno, Violeta Parra, Margot,...Nel mio primo progetto, che si chiamava inizialmente L'ha Cantata Una Femmina, ho iniziato a fare ricerca sulle biografie delle artiste e ad appassionarmi a canzoni che sono pressoché sconosciute, infatti se esistono moltissimi canzonieri e pubblicazioni sulla musica dei cantautori (sono cresciuta a pane e de André, Dalla e altri grandi), ho notato come le Cantautrici fossero poco narrate e poco conosciute, tanto che ho iniziato a trascrivere a mano i testi di quelle canzoni che non trovavo nemmeno sul web. Se non in qualche raro archivio online come antiwarsongs.org e ildeposito.org”.
"Voci" è il titolo della canzone in gara. Quali tematiche affronta?
“'Voci' è una canzone corale, è punto di partenza e punto di arrivo, infatti è ispirata a un saggio che ho scritto sulla tradizione orale che si intitola appunto 'Voci. Storia di un corredo orale' (Armillaria edizioni). È una storia che parte dalle mani, infatti la voce e il canto hanno sempre accompagnato il tempo quotidiano, fin dall'antichità il canto e il ritmo accompagnavano il lavoro manuale e le attività. Le mani erano impegnate nel fare e la voce cantava. Una tipica caratteristica del canto popolare, infatti, è quella di non avere strumenti solitamente. È sola voce che canta. Ho quindi immaginato i vari momenti della vita in cui si può cantare e li ho raccontati così”.
Perché hai deciso di partecipare a Sanrito? È la tua prima volta al festival?
“Sono venuta a conoscenza della precedente edizione del festival e quest'anno ho desiderato partecipare; sono molto grata di essere in finale e felice specialmente di incontrare altre artiste e artisti!”.
Il fil rouge dell'edizione di quest'anno sono i sogni. La musica è sogno? 
“La musica permette di esplorare suoni e idee come in un sogno. Il senso onirico della musica è per me molto forte. Spesso alcune melodie le invento nel sogno e al mattino, appena sveglia, le registro in un audio del telefono. Le mie canzoni parlano spesso di stelle, di cieli scuri, di mari notturni, sono immerse in una dimensione sognante dove la voce a tratti illumina le parti più buie dell'essere”.
Salutiamoci con il ricordo del sogno che hai fatto ieri notte, un tuo sogno nel cassetto oppure uno già realizzato...
“Ho un vago frammento del mio sogno di ieri, ricordo però che abitavo in una casetta in un bosco incantevole circondata da alberi e una natura particolare...Poi c'era un ruscello alto come il mare e ai miei occhi era trasparente e vedevo una miriade di pesci e animali che lo abitavano. Ho tanti sogni nel cassetto e quest'anno mi sono messa in moto per realizzarli, uno tra tutti è registrare il mio primo album solista e poi portare avanti un progetto in duo sui canti della Resistenza insieme a una mia amica canterina! Un altro grande sogno che sta diventando realtà è un progetto chiamato La Cantautrice con cui, insieme a un collettivo di artiste, stiamo scrivendo un Manifesto per una musica etica e a 360° dove venga valorizzato il lavoro delle artiste e ci siano delle linee guida per parlare di tutto. Abbiamo in mente anche di creare un festival prossimamente”.

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