BUSCA - Dai giovani nuove idee per il Castello del Roccolo a Busca

L’obiettivo è farne un centro culturale a livello europeo, come era stato nell’Ottocento grazie alla famiglia D’Azeglio

d.b. 27/02/2023 09:02

L’associazione “Castello del Roccolo” e la cooperativa sociale “Alivia”, che opera da due anni nel settore della comunicazione e della creatività giovanile, dopo una prima collaborazione nell’autunno 2021 con la realizzazione del format “Un caffè al Roccolo”  per“Cuneodice.it” , tornano a lavorare insieme per rilanciare il Castello del Roccolo come volano di idee e progetti culturali per i giovani, con una visione internazionale, che si riallaccia alla straordinaria storia dell’edificio.
Il Castello del Roccolo è stato, infatti, nel corso dell’Ottocento, un milieu culturale e politico apprezzato in tutta l’Europa, frequentato dai più importanti uomini politici e intellettuali del tempo, da Lord Palmerston (Primo ministro inglese) alla regina Sofia d’Olanda, da Manzoni a Dickens. Era stato costruito da Roberto D’Azeglio, erede di una dinastia millenaria, a partire dal 1831, lo stesso anno in cui egli fondò anche la Galleria Sabauda di Torino. Suo fratello, Massimo fu Primo Ministro del Regno di Sardegna dal 1849 al 1852, un altro fratello, Luigi, gesuita, fondò nel 1850 la rivista “La civiltà cattolica”, sua moglie Costanza Alfieri godette di grande prestigio e influenza alla corte sabauda, suo figlio Emanuele fu uno dei più importanti collezionisti d’arte italiani. 
 
Una famiglia al centro della vita pubblica piemontese e italiana, quindi, ben inserita negli ambienti diplomatici europei, che trovava nel Roccolo un prezioso rifugio, un vero e proprio “nido”. Roberto, Costanza, Emanuele, Massimo: figure che – nonostante la loro modernità - non sono, oggi, adeguatamente conosciute e valorizzate. Non esistono Fondazioni o Centri Studi che ne approfondiscano il pensiero, le loro residenze non conservano quasi più traccia della loro presenza. Le collezioni d’arte sono  in gran parte disperse. Restano, fortunatamente, i loro scritti. E proprio da una  rilettura degli scritti dovrebbe partire la riscoperta e la valorizzazione,  in un’ottica contemporanea, delle loro figure.
 
Alivia e l’associazione Castello del Roccolo, insieme al Centro Studi Piemontesi , con il patrocinio del Comune di Busca, intendono offrire ai giovani di oggi l’occasione di riflettere e portare nelle loro vite i valori, gli interessi, la curiosità, l’amore per la cultura, l’apertura mentale, la visione europea che quasi due secoli fa hanno animato e arrichito le vite di Roberto, Costanza, Emanuele e Massimo D’azeglio. E questo perchè le loro riflessioni portino a nuove visioni, a nuove idee, a un nuovo risorgimento culturale.
 
Una grande opportunità, per il territorio cuneese: un gruppo di giovani motivati e appassionati, provenienti da diverse località della provincia di Cuneo e riuniti da Alivia, che sta lavorando insieme a Elena Mandrile, infaticabile curatrice del Castello, per programmare nell’estate del 2023 una serie di iniziative di grande interesse. Quattro eventi costruiti intorno alle figure che hanno fatto la storia del Piemonte e dell’Italia, legate al Roccolo e "moderne" per la loro visione della società, della politica, del futuro. Il loro pensiero sarà riproposto attraverso testimonianze di relatori importanti, accompagnate da performance teatrali e musicali. Da quegli eventi partirà un viaggio culturale che farà del castello un crocevia di giovani dall’Europa, grazie alla collaborazione con numerose Università e associazioni giovanili.
 
Nel panorama un po’ asfittico della produzione culturale cuneese, questa è una novità importante, che parte dal basso e non dalle solite "centrali" della cultura piemontese. E bene hanno fatto a scegliere il castello del Roccolo come punto di riferimento, perchè è davvero uno dei luoghi storicamente più "aperti" e a vocazione internazionale dell’area cuneese. In altri contesti, in altre regioni, in altri paesi europei un luogo come questo sarebbe al centro di progetti turistici e con il fascino dei suoi illustri ospiti richiamerebbe migliaia di visitatori. Qui, in provincia di Cuneo, stenta a decollare. E se non fosse stato per l’impegno profuso dall’associazione Marcovaldo vent’anni fa per il suo recupero, forse oggi non se ne potrebbe nemmeno più parlare. Semplicemente perchè non esisterebbe più.
Enti e associazioni cercano in ogni modo visibilità internazionale per i loro "siti": ebbene a Busca c’è un "sito" che questa visibilità l’ha avuta eccome, fanno bene i giovani di Alivia a partire da questo respiro internazionale del Roccolo per lanciare idee nuove per il futuro del territorio.
 

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