BAROLO - Fino al 31 agosto al WiMu i "Dialoghi fotografici" di Alex Astegiano

Charlotte Gainsbourg, Werner Herzog, Reinhold Messner... In mostra al Castello di Barolo ventitrè ritratti del noto fotografo saviglianese

Francesca Barbero 02/08/2023 15:51

Fino al 31 agosto al WiMu, c'è “Dialoghi fotografici”, mostra personale di Alex Astegiano. La mostra -tra le iniziative nell'ambito di “SIGN-Festival del cambiamento” - sono esposti una serie di ritratti ritratti in bianco e nero di personaggi noti del mondo del cinema, della musica e della cultura. Asia e Dario Argento, Luca Bizzarri, Abel Ferrara, Charlotte Gainsbourg, Werner Herzog, Gianmaria Testa, Reinhold Messner, Amos Oz, Malcom Mc Dowell e tanti altri sono i protagonisti delle ventitré fotografie realizzate dal noto autore saviglianese, fotografo e artista poliedrico che è stato anche co-fondatore e primo frontman dei Marlene Kuntz. Gli abbiamo fatto qualche domanda, dopo aver visitato la mostra al Castello di Barolo.
 
Sei nato e cresciuto nel piombo. Così scrivi nella tua biografia.
"Nato nel piombo perché nel '72, mio padre e altri due soci fondarono la Tipografia L'Artistica Savigliano, che frequentai fin da bambino fino a imparare e conoscere i diversi tipi di stampa e confezione, l'impaginazione con caratteri in piombo. Poi con l'avvento delle lastre e fino alla digitalizzazione dell'intero sistema di stampa".
 
Ora ti faccio una domanda apparentemente banale: che cos'è per te la fotografia?
"Inizialmente può essere 'memoria', documento di un epoca. Ma anche ricerca dell'essere, soprattutto per quanto riguarda i ritratti".
 
Mi colpisce, ogni volta che guardo le tue immagini, la capacità che hai di cogliere l'anima di chi ritrai in una dimensione molto intima in cui il soggetto si rivela. Un tempo si temeva che la fotografia potesse rubare l'anima, ma qui l''impressione è che siano i tuoi soggetti, con i loro sguardi, a invitarti a catturarla.
"Rubare l'anima è una diceria di altri tempi, non cerco mai di rubare nulla, anzi. Nei ritratti provo a mettere a proprio agio la persona, la invito ad aprirsi ed ha esprimere con onestà la sua essenza".
 
 Scattare una fotografia implica sempre una proiezione dell'autore nei propri soggetti.
"Sì certamente, è sempre una proiezione di me stesso ma il soggetto non sono io, cerco comunque di fare vedere anche un po' di me (lo specchio e il riflesso)".
 
“Dialoghi fotografici”, il titolo della mostra è significativo. Ventitré ritratti di musicisti (solo una piccola parte dei tuoi archivi), artisti, registi, scrittori...Tutti quanti personaggi noti. Alcuni delle leggende viventi. Come è stato incontrare Werner Herzog, il regista di “Nosferatu. Il principe della notte”?
"Cerco sempre il dialogo, un contatto empatico prima ancora di scattare. Non mi piace molto scattare 'al volo' dopo una sola stretta di mano. Preferisco parlare, cercare un discorso che ci accomuni prima di tirar fuori l'attrezzatura fotografica. A volte non funziona e capita che non faccio fotografie, sperando in un altro prossimo incontro. Riguardo a Herzog, mi è capitato due volte di incontrarlo, sempre a Torino. La prima volta ero talmente emozionato che non riuscii ad intavolare un discorso sensato, ma lo omaggiai con un mio lavoro analogico sulla neve. Gli piacque molto e mi disse che sarei dovuto andare con lui in Antartide quando fece le riprese del film 'L'ignoto spazio profondo'".
 
E l'attore Malcom Mc Dowell, entrato nell'immaginario come Alex De Large di “Arancia Meccanica”?
"Ho approfittato dell'ultimo Torino Film Festival per incontrarlo, personaggio di grande personalità, non solo per Arancia Meccanica, ma anche per le innumerevoli interpretazioni in altri lavori (Evilenko). Ha una casa in Italia e la frequenta molto".
 
Nella tua vita di fotografo hai ritratto tantissimi musicisti,sotto e sopra i palchi e nel backstage. In mostra c'è un bellissimo ritratto di Davide Toffolo, con la maschera che indossa dai tempi dei TARM.
"E' uno dei tanti ma c'è un bel legame, non solo legato alla musica, perché Davide è uno dei migliori fumettisti ed illustratori in Italia".
 
Tra le figure del nostro territorio c'è il ritratto di Fredo Valla, che è autore anche del testo di presentazione della mostra.
"Fredo è un caro amico, che conosco fin da giovane ma solo ultimamente ci siamo ritrovati . Appena posso cerco di andare a trovarlo ad Ostana, dove vive e nella zona montana dove sono cresciuto io. Mi piace sentire le sue storie e raccontarci i progetti, i sogni...".
 
Immagino siano stati tutti incontri emozionanti e unici. Ma ce n'è stato uno più significativo degli altri o più importante?
"Tutti lo sono stati. Alcuni più intensi altri meno, ma c'è sempre stata una condivisione di pensieri ed esperienze quando c'è stato il tempo di parlare e confrontarci. Con alcuni sono nate belle amicizie che durano da tempo come quella con Asia Argento, ad esempio. Altri emozionanti come con Abel Ferrara, Vivienne Westwood, Giuseppe Cederna, Andrea Purgatori che ci ha appena lasciato...".
 
"Dialoghi fotografici" è visitabile negli orari di apertura del WiMu, l'ingresso è gratuito.

Notizie interessanti:

Vedi altro