CUNEO - Scrittorincittà, ecco il programma completo dell'edizione 2025

Dal 12 al 16 novembre oltre duecento incontri: "Cerchi" il tema di quest'anno

29/10/2025 12:09

Al via da mercoledì 12 fino al 16 novembre 2025 a Cuneo scrittorincittà, con oltre 200 incontri in programma. Da ventisette anni scrittorincittà è uno degli appuntamenti culturali più attesi: un evento che non si esaurisce nei cinque giorni del festival, ma rappresenta piuttosto il culmine di un percorso di promozione della lettura che si sviluppa durante tutto l’anno, coinvolgendo scuole, associazioni e cittadini in un dialogo continuo con i libri e con le idee. Dalla poesia alla saggistica, dalla narrativa al racconto (auto)biografico, il festival rappresenta per il pubblico l’occasione per incontrare gli autori più amati, ma anche per qualche nuova scoperta. Non per niente il tema del 2025 è cerchi: una parola che può essere intesa come voce del verbo cercare, ossia lasciarsi ispirare da un invito e da un desiderio. “Cosa cerchi?” è forse la domanda più diffusa oggi, anche quando non viene posta esplicitamente. Cosa cerchi? Cerchi non è soltanto un verbo ma anche un sostantivo al plurale. Sono i cerchi che raccontano la perfezione delle cose, oppure quelli delle biciclette o quelli nel grano, tracciati da chissà chi, e i cerchi olimpici, così importanti perché rappresentano la vicinanza tra i continenti, e i cerchi alla testa di chi si fa tante domande. Ma cerchi sono anche i pianeti disegnati su una mappa: la Terra è un cerchio nel disegno di un bambino. A scrittorincittà si formeranno soprattutto cerchi di persone, perché come esseri umani abbiamo bisogno di stare in cerchio, di ritrovarci. Si prova il desiderio di cerchi piccoli, intimi e famigliari, e di cerchi più larghi, che permettano di sentirsi parte di una civiltà, ognuno col proprio posto, senza esclusioni. Stare in cerchio è un modo di vivere la comunità. Se la società di oggi sembra a volte un lungo selfie, la forma del cerchio va contro le convenzioni, il bastare a se stessi. Il cerchio è altruismo e a scrittorincittà in cerchio si torna a guardarsi in faccia, a dialogare. Anche per questa ragione, ogni anno una particolare attenzione viene dedicata fin dalla prima edizione ai bambini e ai ragazzi, che quest’anno vedrà più di 20 incontri dedicati alle famiglie e 100 solo per le scuole. scrittorincittà è un’iniziativa del Comune di Cuneo, in collaborazione con la Provincia di Cuneo e la Regione Piemonte, ed è organizzato dall’Assessorato per la Cultura del Comune di Cuneo e dalla Biblioteca civica. L'iniziativa è sostenuta dai main sponsor Fondazione CRC e Fondazione CRT, dagli sponsor Confindustria Cuneo, Confcommercio Cuneo, dagli sponsor tecnici Open Baladin, Birra Baladin, Auto Mattiauda, Cuneo Rent, Informatica System, Castelmar, Copro, Gufram, Coldiretti Cuneo. Ed è realizzata in collaborazione con ABL-Associazione Amici delle Biblioteche e della Lettura ODV ETS, Europe Direct Cuneo, Fondazione Artea, Promocuneo, ACDA, ALC-Associazione Librai Cuneo e ATL-Azienda Turistica Locale del Cuneese. La manifestazione è realizzata con il Patrocinio della Rappresentanza a Milano della Commissione Europea; La Stampa e Rai Radio Kids sono media partner e Radio GRP la radio ufficiale. Il programma è a cura di Stefania Chiavero, Matteo Corradini, Raffaele Riba, Giorgio Scianna, Andrea Valente.   Il programma. Con incontri sparsi in tutta la città, per quanto riguarda il programma pensato per gli adulti il festival prende il via mercoledì 12 e vedrà in contemporanea a partire dalle 17,30 diversi incontri: la geopolitica è protagonista negli appuntamenti con Alessandro Colombo, nell’ambito del quale si riflette sulla fragilità della pace a quarant’anni dalla Guerra Fredda, e in quello con Federico Romero a partire dal suo saggio Storia globale dell’età contemporanea. Dal dominio occidentale all'insicurezza multipolare. Sempre legato all’attualità è il saggio di Enrico Gargiulo che ruota intorno alla parola “integrazione”, il cui uso però, nel dibattito sull’immigrazione, diventa problematico. Il rapper Francesco “Kento” Carlo sarà protagonista di vari incontri, tra cui quello intitolato Il rap della libertà. Il giorno successivo sarà alla Casa Circondariale di Cuneo, in cui porrà l’attenzione su come arte, musica e scrittura possano essere strumenti di crescita. L’idea che la felicità non sia traguardo lontano e inaccessibile, ma un cammino che si costruisce giorno dopo giorno è il tema dell’incontro con lo psicologo Andrea De Simone. Le tante questioni che riguardano l’energia, dal riscaldamento domestico ai trasporti, fino ai danni di un sistema dominato dal fossile, vengono affrontate da Gianluca Ruggieri, ricercatore e docente di Fisica. Paolo Di Paolo, a partire dal suo racconto per la guida al Rondò del Talenti, conduce il pubblico in un viaggio tra memoria e immaginazione, alla scoperta del filo che unisce i giochi dell’infanzia al piacere della lettura e della scrittura. In chiusura della prima giornata, Roberto Saviano, che a partire dal suo ultimo libro L’amore mio non muore terrà una lectio inedita preparata appositamente per il pubblico di scrittorincittà. Nel tardo pomeriggio di giovedì 13 proseguono gli appuntamenti. Con il giornalista Enrico Franceschini si guarda verso est, con un incontro dal titolo Nuova Russia: misteri e occasioni perdute a partire dal suo thriller Le notti di Mosca; mentre nel saggio Jersualem Suite di Francesco Battistini si va alla scoperta dell’American Colony di Gerusalemme, che è sempre stato sulla prima linea del conflitto arabo-israeliano. Spostando il focus sul marketing, Paolo Guenzi e Gianluca Diegoli dialogano a partire dalla domanda: la pubblicità è un pericolo? Due gli incontri che invitano a guardare il quotidiano da un’altra prospettiva: Elvio Mattalia presenta Dire Fare Creare, tre volumi che raccolgono riflessioni ed esperienze sui linguaggi non verbali a scuola; mentre quello espresso da Ana Maria Sepe e Anna De Simone con Lascia che la felicità accada è un invito a rallentare, ad accogliere la vita con le sue sorprese, senza più domandarle di essere perfetta. Nell’anno del 250° anniversario dalla nascita di Jane Austen, il festival dedica un incontro a una delle autrici più amate di sempre, mettendo in dialogo Carolina Capria, autrice del libro “Per sempre tua”. La vita, le battaglie e l’universo di Jane Austen e Chiara Codecà, che ha riunito in un unico volume alcune delle citazioni più argute e profonde tratte dai romanzi dell’autrice inglese. Nel libro di Guido Festinese One Single Shot si annoverano le storie di artisti e band che hanno inciso un solo disco, lasciando un segno nel tempo prima di tornare nell’ombra. La musica è ancora protagonista nell’incontro Chopin: tra rigore e poesia: guidati da Giovanni Bietti in una lezione con musica dal vivo, il pubblico potrà scoprire un compositore sfuggente e profondo come le sue melodie, Fryderyk Chopin. Musica e racconto si intrecciano in maniera inedita anche nell’evento che conclude il secondo giorno di festival: Gino Castaldo, uno dei più grandi e amati giornalisti musicali in Italia, presenta il suo esordio narrativo Il ragazzo del secolo con i Lou Tapage, i quali suoneranno alcuni dei brani che costituiscono una sorta di colonna sonora degli anni in cui il romanzo è ambientato. Nel pomeriggio di venerdì 14 arrivano al festival i primi autori internazionali: il romeno Costica Bradatan racconta il filo che unisce attraverso i secoli figure come Socrate e Thomas More, Ipazia e Giordano Bruno, il monaco vietnamita Thích Quang Đúc e il filosofo ceco Jan Patočka, ognuno di loro disposto a morire per difendere le proprie idee. Sarà a Cuneo anche Judith Koelemeijer, che ha trasformato in un racconto biografico i suoi studi sulla storia di Esther "Etty" Hillesum, scrittrice olandese di fede ebraica uccisa ad Auschwitz, colmando così un vuoto durato più di ottant’anni. La ricostruzione di una memoria avviene anche nell’incontro con Alessandra Giardini e Marco Scarponi, che presentano Profondo come una salita: il libro di immagini e racconti su Michele Scarponi. L’incontro con Livia Pomodoro è un viaggio letterario che mette al centro le abbazie d’Italia e d’Europa intese come pietre miliari dello spirito che segnano lo spazio e il tempo, ora come allora. Diversi gli incontri dedicati alla scienza: Dario Bressanini racconta di diete più o meno fantasiose, spiegando quali siano le cose più importanti da sapere; Aureliano Stingi accompagna il pubblico in un viaggio tra scienza e quotidianità, proponendo un dialogo aperto su salute, abitudini e consapevolezza, dimostrando che la prevenzione non è un sacrificio, ma un atto di cura verso se stessi; Antonella Fioravanti porta i presenti nel regno dell’invisibile, quello dei microbi: spesso visti come una minaccia, ma mentre alcuni sono pericolosi, altri proteggono la specie umana; Lorenzo Baravalle racconta le storie intorno all’esplosione della bomba atomica, concentrandosi sulle vite di scienziati che si sono trovati a decidere le sorti dell’umanità. Con l’incontro La farmacia dei destini incrociati scienza e narrativa si intrecciano, grazie ad Andrea Vitali e al suo I rimedi del dottor Aiace Debouché, il quale nel retrobottega della sua farmacia compila bilanci e architetta cure miracolose, ma deve sempre fare i conti con i cerchi invisibili che legano desideri, vizi e sogni degli abitanti della sua città. Le parole possono salvarci? È il quesito che anima Il loro grido è la mia voce, raccolta di trentadue poesie di autori palestinesi scritte a Gaza: non solo un lamento, ma un invito a vedere e un’esortazione a vivere e presentate a Cuneo da Mario Soldaini, curatore del volume. È dedicato alle parole, stavolta quelle leggere e giocose, anche l’incontro con Massimo Roscia, che torna a scrittorincittà per presentare i volumi Errorario e Boomerario, dando vita a un divertentissimo spettacolo di burlesque verbale, giocando con errori grammaticali, dubbi, tormentoni linguistici, frasi fatte e malapropismi. Nello stesso pomeriggio, con la sua voce allegra e irriverente, Patrizia Sardo Marras ripercorre il viaggio di due ragazzi partiti da un negozio di stoffe nel centro di Alghero e arrivati sotto i riflettori delle passerelle di Parigi e New York grazie alla fedeltà alle radici unita a un’ardita visionarietà. Alle 21.15 Viola Ardone racconta gli intrecci della vita con Tanta ancora Vita che vede protagonisti il piccolo Kostya, il quale compie un lungo viaggio dall’Ucraina all’Italia per ricongiungersi con la nonna, che è domestica presso una signora a Napoli. La musica dei Lucky Fella, tra atmosfere dell’est e il caldo del mediterraneo, accompagna le parole. Il weekend di scrittorincittà, sabato 15 novembre inizia al mattino con una chiacchierata all’aroma di caffè: Celestina Bialetti racconta Un sogno di polvere e acqua. Storia della famiglia che ha inventato la Moka. Tra gli autori internazionali, sono attesi nel corso della giornata la statunitense Elizabeth George, il cui romanzo Assassinio in Cornovaglia vede nuovamente protagonista l’ispettore Thomas Lynley; Joanne Harris, autrice di Chocolat, da cui è tratto il noto film, e che a Cuneo presenta il prequel L’apprendista del cioccolato; lo spagnolo Fernando Aramburu, già vincitore nel 2018 del Premio Strega Europeo, che in Italia ha recentemente vinto il riconoscimento per autori internazionali Premio Malaparte. Molti incontri in programma sono dedicati alla Storia del nostro Paese: Gianluca Passarelli con La roccia di Ventotene rievoca la nascita del Manifesto che nel 1941 pose i fondamenti per l’Europa unita e il discorso sull’antifascismo si amplia ulteriormente con Antonella Tarpino, che in Liberi e ribelli attraverso le voci di scrittori e testimoni – da Calvino a Fenoglio, da Gobetti a Viganò – e le immagini del cinema resistenziale, intreccia storia e memoria per interrogare il presente. Si guarda alla Storia globale con Rivoluzione!, in cui Paolo Pagani riabilita la parola Rivoluzione e il suo concetto ideale e politico, e si arriva a tempi più recenti con  Luca Steinmann, giornalista di guerra, autore di Vite al fronte. Donbass, Libano, Siria, Nagorno Karabakh: il grande intreccio delle guerre nelle storie di chi le ha vissute. Lo “storico da bar” Guido Damini presenta in anteprima il libro tratto dal noto podcast Cenni storici per fare lo splendido, che dà il nome anche alla sua rubrica di divulgazione nel programma di Andy e Mike su Radio Deejay. Spazio anche alla narrativa, con La stagione che non c'era di Elvira Mujčić, ambientato nel Bosnia orientale nel 1990, proprio nel cuore di un paese che sta per cambiare volto. Non mancano gli appuntamenti per approfondire l’attualità e le sfide poste dalla società contemporanea, a partire dalle relazioni umane. Maurizio Casiraghi e Telmo Pievani, due tra i più autorevoli scienziati e filosofi italiani, raccontano la cooperazione tra individui simili e le simbiosi tra specie diverse che hanno plasmato la storia della vita sulla Terra, proponendo così al contempo una riflessione sui rapporti umani. I dilemmi della finanza, tra Trump e la fine del capitalismo globale, vengono analizzati da Alessandro Volpi che punta l’attenzione sulle nuove forme di conflitto economico che ridisegnano il potere nel mondo. Federico Faloppa, con I morti degli altri, interroga il nostro sguardo selettivo partendo dalla domanda: perché non proviamo la stessa empatia per i morti che in qualche modo “non ci appartengono”?, analizzando così la distanza tra individui sempre più ampia nella contemporaneità. Faloppa sarà al festival anche domenica, con una lezione che invita a riflettere su che cosa significhi davvero convivere in un mondo fatto di lingue, culture e identità diverse.  Mauro Magatti e Chiara Giaccardi, in Macchine celibi, indicano il rischio di regredire a un Io isolato, performante, privo di legami e incapace di riconoscere l’altro, proprio mentre le macchine intelligenti diventano sempre più simili all’umano. E a proposito di tecnologia, Antonio Rizzo, autore di Pensare con l’intelligenza artificiale, esplora il confine tra mente e macchina, invitando a percorrere il cerchio della ricerca, scoprendo che la vera innovazione nasce dal dialogo e dalla capacità di interrogarsi insieme. Con Immagina, Stefano Laffi riscopre l’immaginazione come antidoto alla rassegnazione e alla stagnazione di idee, partendo da un’analisi sociologica che mette i giovani al centro. Il saggio dialoga idealmente, all’interno del programma, con Qualcosa che brilla di Michela Marzano, in cui si narra il fragile mondo degli adolescenti accolti nel centro La Ginestra di Roma, dove disagio e paura trovano finalmente ascolto e dignità. Dalle sirene all’androgino moderno, Roberta Scorranese porta a Cuneo una lectio che racconta come l’arte e il mito abbiano celebrato la duplicità, la metamorfosi, la potenza di ciò che sfugge a ogni definizione stabile. In La voce del padrone, Francesco Pacifico affronta in modo (auto)ironico e riflessivo, la necessità di ridefinire il maschile. Le relazioni sono al centro anche di La mia personale idea di inferno, romanzo in cui l’esordiente Giulio Somazzi, con sarcasmo e critica sociale, racconta la Roma di oggi, attraverso le sue famiglie, i suoi riti, i segreti;  e in L’infinito non basta di Saverio Simonelli, dove inseguendo la leggenda di Liszt, Herman Grimm si interroga su memorie, rapporti e occasioni mancate. A scrittorincittà si viaggia, sempre con i libri. Valeria Barbi conduce il pubblico attraverso gli ecosistemi, non dall’Ovest all’Est, ma dal Nord al Sud, quasi da un Polo all’altro, lungo il continente americano. Con il giramondo Massimo Cannoletta si va da Zanzibar all'Islanda, passando per l'Amazzonia, tra meridiani e paralleli, scirocchi e tramontane, incontri, incroci e inciampi. Per chi ama la montagna e vorrebbe saperne di più, l’incontro con Andrea Greci è l’ideale per vedere rivelata la complessità del paesaggio alpino - naturale, culturale e spirituale - intrecciando voci, storie, disegni e fotografie di quindici autori diversi. Il legame con il proprio territorio emerge anche nel libro di Alessia Bertolotto (Dis)fare Impresa, che racconta la sua esperienza come imprenditrice in Piemonte, mostrando come innovazione e responsabilità ambientale possano convivere, e nella raccolta di racconti di Dario Ghibaudo, Violenze minime, in cui ogni storia nasce da un frammento reale – una frase, un incontro, un dettaglio – e si deforma in un viaggio narrativo sfuggente, dove il Piemonte diventa teatro di esperienze universali e intime. Coloro che sono affascinati dai retroscena del mondo editoriale, troveranno particolarmente interessante l’incontro tra Chiara Codecà e Serena Piazza sullo scouting, ovvero l’arte di scovare il prossimo best seller. Gli aspiranti scrittori non vorranno perdere l’appuntamento con Matteo B. Bianchi, che con Il romanzo che hai dentro. Guida personalissima alla scrittura autobiografica apre le porte della sua officina narrativa. Restando in tema, non senza una buona dose di ironia, Arnaldo Greco in E anche scrittore. Come ci siamo messi tutti a scrivere racconta un vero e proprio mutamento antropologico inventariando i pregi, i difetti, i tic, le nevrosi, le virtù di tutti noi, che siamo, ogni giorno, anche scrittori. Con Pronomi, Enrico Testa, poeta e linguista, rivendica il diritto alla contraddizione, all’ascolto e al libero gioco con le parole. In programma anche alcuni spettacoli pomeridiani: Meglio veri che perfetti è lo speech di Enrico Galiano a partire dal libro Quel posto che chiami casa, in cui esprime la convinzione che è quando assecondiamo le nostre vocazioni, anche se imperfette o non comprese, che si trova un senso autentico all’esistenza. Perdersi su un binario morto è un reading musicale che dà voce all’opera di Pier Vittorio Tondelli, con Iacopo ed Edoardo Taddia, insieme ad Arturo Zanaica. Segue doppio appuntamento con la poesia quotidiana. Si inizia con Enrica Tesio e Amore ora dormi che ti devo parlare, un viaggio notturno attraverso i sussurri del suo libro Cose che ti dico mentre dormi. Dopo sarà il momento Lorenzo Maragoni, campione mondiale di poetry slam: la sua “stand-up poetry” è un incrocio tra poesia e stand-up comedy, dove la parola incontra la vita e merita di essere applaudita.  L’incontro serale al Teatro Toselli, adatto a ogni età, è l’occasione per riunire tutta la famiglia intorno alla scoperta dello scienziato Albert Einstein. A partire dal suo libro Fuga dalla meraviglia. La geniale vita di Albert Einstein tra violini, bussole e calzini, Federico Taddia dialoga con il cantautore Lorenzo Baglioni e l’astrofisica Silvia Piranomonte, offrendo un ritratto scapigliato e nuovo di questa figura di cui spesso si pensa di sapere già tutto. L’ultima giornata di festival, domenica 16 novembre, inizia risvegliando mente e corpo, mescolando meditazione e narrazione con Erica Monti, insegnante di Kundalini e Yin, e Federico Taddia, scrittore e contaminatore culturale. Moltissime le storie che verranno raccontate o ascoltate nel corso della giornata: anche quest’anno scrittorincittà ospita la piattaforma Bitta.Blue: lo spazio virtuale per storyteller dove si gioca a narrare. Erin Doom, con i suoi Racconti perduti invita i lettori a immergersi nelle atmosfere dell’universo del Fabbricante di lacrime e degli altri romanzi. Laura Imai Messina, autrice e insegnante di italiano presso alcune tra le più prestigiose università di Tokyo, con il suo ultimo romanzo Le parole della pioggia dà vita a una favola urbana che affonda le radici nel cuore delle leggende giapponesi. Cristina Caboni torna con un romanzo di speranza e rinascita, La rotta delle stelle. Oscar Farinetti sarà presente con La regola del silenzio, dove il protagonista ritrova la propria voce interiore dopo aver perso la parola. Tra gli ospiti internazionali, sarà presente il francese Jean-Baptiste Del Amo, il cui ultimo romanzo La notte devastata è un impeccabile omaggio al genere horror, attraverso cui l’autore esplora i sogni e le disillusioni di una generazione. È atteso anche Simon Mason che con Il caso Poppy Clark mette in scena una nuova indagine ambientata a Oxford. In dialogo con Marco Malvaldi, con Piomba libera tutti, il pubblico avrà modo di ascoltare due voci diverse che si confrontano su ironia e mistero, unite dal gusto per la narrazione. Enzo Iacchetti, in 25 minuti di felicità, racconta la sua storia, rivelando con ironia e sincerità la propria vita d’artista, dagli inizi al Derby fino alla televisione, restituendo il ritratto di un uomo che non smette di cercare allegria e giustizia. Roberto Baravalle, con Duilio Del Prete, il cavaliere ardente, ricostruisce la vicenda di un protagonista irregolare della cultura italiana, attraversando teatro, cinema e musica, e riflettendo sul valore dell’impegno artistico come eredità viva. Il legame tra parola e suono emergerà in più appuntamenti. Pier Mario Giovannone presenta Storia allegra di un uomo triste, auto-antologia che ripercorre trent’anni di poesia e musica. Partendo da una toccante sezione del libro si ricorderà il cantautore Gianmaria Testa, con cui Giovannone ha collaborato. Alberto Gedda, con Musica da fotocamera, trasforma le immagini in ritmo, raccontando le grandi stagioni della canzone italiana anche attraverso musica dal vivo. L’EstOvest Festival propone un doppio incontro dedicato al dialogo tra musica e letteratura, con un omaggio a Luciano Berio, Italo Calvino e Umberto Eco. Mimmi Maselli esce dal suo seguitissimo podcast per raccontarci il rock dal vivo: un viaggio ironico e contagioso nella storia della musica con il signor Rockteller. La società contemporanea viene indagata in molti dei suoi aspetti. Leonardo Mendolicchio, chiamando in causa la psicoanalisi, svolge una vera e propria indagine sull’amore attraverso categorie nuove, smontando stereotipi e venendo a patti con contraddizioni, vulnerabilità, fantasmi. Giulia Blasi, con La felicità è un atto politico, invita a considerare la felicità come gesto collettivo e strumento di resistenza civile. Alessandra Minello, in Senza figli, riflette sulla denatalità italiana come questione culturale, di libertà e trasformazione dei modelli di vita. Simone Alliva, autore di Caccia all’omo, denuncia la violenza e la discriminazione contro la comunità LGBTQ+, richiamando alla responsabilità di costruire un orizzonte più ampio di diritti e rispetto. Don Luigi Ciotti, nel suo appello Lettera sul razzismo agli adulti di domani, si rivolge direttamente ai giovani, parlando loro di empatia e cittadinanza, opponendo accoglienza alla paura del diverso. Restando in tema, il Concorso Lingua Madre, rinnova la collaborazione con scrittorincittà con un incontro dedicato alle vincitrici della XX edizione Loranda Domi e Nancy Jissel Solis Realpe, i cui testi sono pubblicati nell’antologia Lingua Madre Duemilaventicinque. Racconti di donne non più straniere in Italia. Veronica Repetti, con Il giro del mondo in 80 lingue, un testo che unisce rigore scientifico e leggerezza narrativa, completa il quadro con una celebrazione della diversità linguistica come ricchezza e dialogo tra culture. Anche nella giornata conclusiva ci si mette in viaggio con i libri, e non solo attraverso le lingue del mondo: Matteo Meschiari, in Terre che non sono la mia, propone una “controgeografia” fatta di mappe alternative e sguardi altri, dove la terra diventa anche immaginazione e memoria; Manfredi Roesler Franz con il suo libro Lascio tutto e riparto da me narra un viaggio che è anche interiore, in cui una crisi personale si trasforma in un cammino di libertà tra montagne e desiderio di rinascita; La Sicilia dei sapori segreti, è il testo con cui Giusi Battaglia accompagna il pubblico in un itinerario sensoriale tra cibo, borghi e tradizioni, mostrando la cucina come geografia sentimentale. Nel corso della giornata ci sarà poi modo di spaziare tra vari temi, come lo sport, con Andrea Schiavon intervistato sui contenuti del suo ultimo libro Prima di vincere. Quello che ci insegna la nuova atletica italiana, e l’arte, con Claudio Pescio a guidare un viaggio attraverso i volti che hanno segnato la storia dell’arte, da Leonardo a Warhol, da Vermeer a Frida Kahlo. Volti che non si limitano a essere ritratti, ma specchi della mente e dello sguardo di chi li osserva.   Il dibattito sull’attualità caratterizzerà anche la quinta giornata di festival. Fabio Deotto, con Come ne usciremo?, riflette sulle grandi trasformazioni globali e sulla necessità di un pensiero collettivo capace di affrontare il futuro dopo crisi e mutamenti climatici. Loretta Napoleoni, in Economia canaglia, svela i meccanismi nascosti del potere economico, mostrando come le dinamiche finanziarie influenzino la vita quotidiana di ciascuno. L’autore del saggio L’imperatore, Claudio Pagliara, ricostruisce la seconda presidenza di Donald Trump e le sue conseguenze sugli equilibri globali, in un mondo sempre più frammentato. Roberto Mania e Andrea Garnero affrontano La questione salariale, analizzando trent’anni di stagnazione dei redditi italiani e indicando le leve possibili per restituire equilibrio e giustizia sociale. La XVII edizione del festival affiderà la sua chiusura a Gek Tessaro, con Quadri di un’esposizione, una riscrittura visiva e musicale del capolavoro di Modest Musorgskij, dove immagini e suoni si fondono in una sinestesia di colori e ritmi, con le musiche dal vivo di Marco Pasetto e Thomas Sinigaglia. Un cerchio che si chiude in musica, celebrando la fantasia come linguaggio universale. Eventi dedicati alla città di Cuneo. Venerdì 14 novembre alle 18,30 al Circolo ‘l Caprissi avrà luogo la proclamazione dei vincitori della XXVII edizione del Premio Città di Cuneo per il Primo Romanzo, presieduta da Cristina Clerico. Interverranno i finalisti Marco Musazzi (Il tipografo di Vichy, Solferino), Angela Tognolini (L’inverno della lepre nera, Bompiani), Alessio Parmigiani (Stelle per pianeti, NNE) e prenderà parte alla premiazione anche Justin Morin (On n’est plus des gens normaux, Manufacture des livres), autore selezionato dal Festival du premier roman de Chambéry. Seguirà una degustazione di prodotti tipici, in collaborazione con Coldiretti Cuneo. Evento gratuito su prenotazione. Sabato 15 novembre alle 14,30 scrittorincittà ospita Biblioteche in Festa 2025 in un incontro che vuole offrire uno sguardo al futuro, al territorio e al ruolo propulsivo delle biblioteche. Fabio Stassi, autore del libro Bebelplatz. La notte dei libri bruciati (Finalista al Premio Campiello 2025) dialoga con Marco Pautasso, Segretario Generale del Salone Internazionale del Libro di Torino. Nell’occasione, sarà presentato in anteprima assoluta il programma della quarta edizione della manifestazione, curata come sempre dall’associazione Le Terre dei Savoia e da Progetto Cantoregi, che si svolgerà dal 15 al 30 novembre in varie località delle province di Cuneo e di Torino e che coinvolgerà decine di Biblioteche del Piemonte. Domenica alle 10,30 ci sarà anche la presentazione di Rendiconti Cuneo 2025. Chi lo dice che Cuneo è una “città morta”? Che non succede mai nulla? Rendiconti, Cuneo 2025 (Nerosubianco) è curato dalla Biblioteca civica. Un almanacco cuneese che sorprende, stupisce, talvolta incanta. Un altro modo, inedito, di guardare la città. Per riscoprirla. Stefania Chiavero, Dora Damiano, Piero Dadone, Fabio Daziano e Roberto Martelli intervisteranno i protagonisti di tante esperienze che, insieme, raccontano un anno della nostra città. Per consultare il programma e prenotazioni (a partire da mercoledì 5 novembre) collegarsi al sito www.scrittorincitta.it.

c.s.

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