CUNEO - Un palco che ha fatto la storia

Storie e ricordi del Nuvolari: nel 2007 i Fuh si esibirono prima dei Verdena. Una stima reciproca con Luca Ferrari culminata nell'apertura della data torinese di "Volevo Magia"

I Fuh

Francesca Barbero 26/02/2023 09:20

Una rubrica per raccontare il palco più importante della provincia cuneese, che oggi non esiste più: il palco del Nuvolari. Per rendere eterno un luogo nei ricordi di chi quel palco l'ha vissuto sopra, sotto e nel backstage. Un palco che in 27 anni - il Festival del Nuvolari Libera Tribù durava tutta l'estate - ha dato più di una scossa a una cittadina di provincia immobile e sonnolenta. Non un semplice amarcord per i tanti, troppi, nostalgici ma piccole istantanee dei live, della magia post concerto che, ogni notte, si ripeteva nel parco e di vita vissuta. Prove dell'esistenza di un'epoca in cui la scena musicale era più viva che mai. Un'idea nata per caso che non avrebbe mai preso forma senza le band, che hanno aperto i loro cassetti della memoria, e senza il prezioso aiuto di Andrea Ceraso, musicista, regista e amico. E ovviamente senza il Genius Loci del Nuvolari, con la sua capacità di dare vita a una dimensione particolarmente intima che avvicinava artisti e pubblico in modo unico. A tutti loro va il mio grazie.
 
“Il backstage con le pareti in ferro, la zona con i calciobalilla, la pizza, le birre, la zona del merchandising, il gabbiotto del dj, il bancone, ma soprattutto il palco...aveva un fascino tutto suo, anche sul finale, martoriato dal tempo e da un numero indecifrabile di salti. Quel palco è parte fondamentale della storia della musica in provincia e non solo. Manca e mancherà per sempre a chi lo ha vissuto da musicista, da organizzatore o da avventore”. A parlare è Nicolas Roncea, in rappresentanza dei Fuh, band canalese, nata nel 2002, che ha ripreso nel 2022 la sua attività, dopo essere rimasta ferma per qualche anno. La voce e il basso di Nicolas, insieme alle chitarre di Edoardo Vogrig e di Andrea Pisano e alla batteria di Federico Borelli danno vita a un noise rock di attitudine punk cantato in inglese. La band ha suonato al Nuvolari molte volte, in apertura a diversi nomi affermati come Verdena, Il Teatro degli Orrori e I Ministri. Ha anche organizzato alcuni concerti come Canalese Noise, collettivo di musicisti della zona di cui i Fuh fanno parte. I suoi componenti, come la maggior parte dei musicisti locali, erano frequentatori assidui del Nuvolari, realtà che hanno vissuto e conosciuto in ogni dimensione: sotto, sopra e dietro il palco. E se è indelebile nella memoria di ogni nuvolariano la prima volta in quello spazio e il primo concerto visto, questi aspetti in un musicista si arricchiscono di ulteriori emozioni e significati. “La prima volta che sono entrato qui è stato per il concerto dei Three Second Kiss. Prima di loro suonavano gli Elephant Man. Un concerto memorabile. Ero curiosissimo di conoscere nuova musica e il Nuvolari rappresentava una grandissima opportunità da questo punto di vista. C’era tantissima gente e mi sembrava gigantesco. In effetti era uno spazio molto vasto ma ricordo che la prima volta che ci andai, pareva ancora più grande”.
 
Il Nuvolari riusciva a soddisfare questo bisogno di ascolto e dava la possibilità di far sentire la propria musica, due necessità vitali per qualsiasi musicista. Esigenze ancora più necessarie se inserite nel contesto provinciale e se riferite ai giovani gruppi della scena locale. Per una giovane band come i Fuh c’è stata un’esperienza - “nonostante tutto bellissima e preziosa” - particolarmente significativa e sentita, sul piano emotivo e su quello professionale: il concerto in apertura ai Verdena, il 16 giugno 2007. Grazie a quel palco, e alle vibrazioni che riusciva a creare, i Fuh avrebbero suonato in altre date del Requiem Tour. “Ricordo con grande piacere il concerto che abbiamo fatto prima dei Verdena. Non avevo mai visto il Nuvolari così pieno ed essere su quel palco è stato fortissimo. Per noi è stato l’inizio di un periodo ricco di soddisfazioni e bellissime esperienze umane. I Verdena erano una delle band italiane di riferimento e poter aprire un loro concerto era qualcosa di straordinario. Rimasi stupito dalla loro umiltà e curiosità. Quando abbiamo terminato il live ricordo che c’era un certo entusiasmo e al momento dei saluti Luca Ferrari, il batterista, mi ha chiesto il numero perché gli avrebbe fatto piacere che i Fuh suonassero in altri appuntamenti di quel tour. Pochi giorni dopo ho ricevuto la sua chiamata e abbiamo fatto diverse date. Momenti indelebili nel nostro percorso insieme come band” racconta Nicolas.
 
E momenti di rispetto tra band e di stima reciproca, riconfermati quando i Fuh, lo scorso novembre, hanno aperto la data torinese di “Volevo Magia”, il tour del ritorno in scena dei Verdena. Cose che accadevano al Nuvolari. E che non potranno più accadere, almeno non in quel modo, perché tutto ciò che esiste ha un inizio e una fine. Il Nuvolari è morto e sulle sue ceneri nascerà il NUoVO, contenitore sportivo e culturale, che punterà anche sulla musica. “Senza nessun nuovo inizio resterebbe soltanto desolazione. Sono contento che ci sia una nuova realtà a occuparsi di quello spazio e a gestirlo, è una bella cosa. Certamente sarà diversa ma sono fiducioso possa dar vita a proposte interessanti".

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