BERNEZZO - In bici da Cuneo alla Sicilia: un incidente ferma l’impresa di Luca Damiano

L’architetto 50enne di San Rocco di Bernezzo aveva tentato la sua sfida estrema, ma si è dovuto fermare ad Anzio: “Spero di avere occasioni per riprovarci”

Chiara Carlini 24/07/2022 18:57

Pubblicato in origine sul numero del 7 luglio del settimanale Cuneodice: ogni giovedì in edicola
 
Luca Damiano, architetto 50enne di San Rocco di Bernezzo, ha tentato anche lui la sua personale sfida estrema per percorrere tutta Italia in bicicletta da Cuneo alla Sicilia. Estrema perché, oltre alla quantità di chilometri da fare in ogni tappa (circa 180 al giorno), Damiano ha avuto come fattore di difficoltà, rispetto al 64enne Speedy Barale che a maggio da Montemale ha raggiunto in 20 giorni Ragusa, le temperature elevate che quest’anno a giugno percorrendo la costa tirrenica si sono fatte particolarmente sentire.
 
Un percorso di oltre 1600 chilometri che, in base al programma di viaggio che Damiano si era studiato nei dettagli, lo avrebbe portato a Palermo in massimo 9 giorni, dal 4 giugno al 13. Ma non aveva tenuto conto della bandana. Sì, perché la sua bandana, fissata alle borse da viaggio, è finita tra i raggi della ruota posteriore fino a far saltare il cambio. “Ho sentito la bicicletta bloccarsi all’improvviso e quando mi sono riuscito a fermare senza cadere, mi sono accorto che il cambio della bicicletta si era completamente spaccato - ha detto l’architetto di San Rocco Bernezzo - e tutto per una bandana legata male. Amo viaggiare in bicicletta, macinare chilometri e scoprire posti nuovi. Il mio timore era solo per il caldo, i crampi e per un ginocchio che ha volte mi fa degli scherzi, ma una rottura del cambio non era prevedibile e ad Anzio dove mi trovavo, ero lontanissimo da qualunque centro specializzato per i ricambi e la mia famiglia dopo pochi giorni mi avrebbe raggiunto in traghetto a Palermo. Non potevo fare altro, dopo due giorni di stop per aspettare l’eventuale arrivo dei ricambi al centro tecnico locale, di tornare indietro in treno”, spiega con rammarico Damiano.
 
Da sempre sportivo, allenatore di una squadra locale di pallapugno ma con una grande passione per il ciclismo che lo ha portato in questi anni ha raggiungere le vette più difficili dei colli nostrani: Fauniera, Castelmagno e Agnello. Damiano si sentiva pronto per questa impresa in solitaria: “È una sfida con me stesso che da anni volevo realizzare. I cinquant’anni erano il momento giusto, soprattutto dopo i due anni di chiusure a causa della pandemia. E poi voglio perdere la pancetta che ho da quando mi sono sposato”.
 
Si era preparato bene, racconta: “L’allenamento durante l’anno è stato costante, il programma era fattibile e mi sentivo in forma per fare gli oltre 1600 chilometri previsti. Sono partito leggero con una bici da corsa in carbonio e il minimo indispensabile per il viaggio: una borsa sopra il telaio da 0.75lt, una borsa da 1,5 lt sotto telaio e una dietro la sella da 8lt. Pochissimi bagagli per non caricare la bici dovendo fare tanti chilometri al giorno. Volevo pedalare fino a 12 ore al giorno, dalle 6 del mattino alle 6 di sera, con un’ora di pausa pranzo. Fino alla Capitale tutto sembrava procedere bene”. Dopo 818 chilometri, oltre la metà del percorso raggiunto, nella zona di Anzio quando da Roma si immette sulla costa per raggiungere la Campania, l’incidente con la bandana ha interrotto la sua corsa. Damiano ha dovuto rassegnarsi al fatto che la bicicletta non era recuperabile in pochi giorni, i pezzi per ripararla erano difficili da reperire in poco tempo, così decide di tornare a Cuneo.
 
Restavano 637 chilometri all’arrivo per ricongiungersi con la moglie Cristina e i figli Giorgia e Andrea: “Ma non potevo fare altrimenti”. Poi, parlando di un nuovo tentativo, ammette che dovrà aspettare ancora qualche anno: “Spero di avere altre occasioni per riprovarci quanto prima conciliando lavoro, famiglia e vacanze perché non raggiungere una meta prefissata lascia l’amaro in bocca. Vedrò di riprovarci prima di invecchiare troppo, altrimenti le tappe saranno molte di più”.

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