CUNEO - In italia circolano 61 automobili ogni 100 abitanti

Mondo Auto

30/11/2016 11:14

Secondo un’elaborazione dell’Osservatorio Autopromotec in Italia nell’anno 2014 circolavano 61 automobili ogni 100 abitanti.  Si tratta di un valore fra i più alti a livello europeo.
Se si confronta questo dato, infatti, con quelli più recenti resi noti dall’Acea (l’associazione europea dei costruttori automobilistici) l’Italia risulta essere il secondo paese in Europa per densità di autovetture circolanti, superata solo da Lussemburgo. Se a ciò aggiungiamo che anche l’età media dei veicoli in circolazione nel nostro Paese è tra le più alte d’Europa, il quadro  che si delinea relativamente all’Italia è quello di una nazione in cui circolano molte autovetture, di cui una quota piuttosto consistente sono vecchie. Quali sono i motivi per i quali nel nostro paese è così alta la densità di autovetture? E’ presto detto: in Italia i trasporti pubblici non funzionano come dovrebbero tanto che spesso l’unico modo per effettuare gli spostamenti necessari è quello di utilizzare l’automobile. Il problema maggiore, tuttavia, resta legato al fatto che questi spostamenti vengono effettuati con auto che molto spesso sono vecchie, tavolta poco sicure e spesso molto inquinanti. Analizzando su base regionale i dati elaborati dall’Osservatorio Autopromotec si evince che il Trentino Alto Adige è la regione italiana in cui circolano più auto in rapporto alla popolazione residente (77 auto ogni 100 abitanti). Si tratta tuttavia di un dato per valutare il quale occorre sapere che negli anni scorsi in Trentino Alto Adige era in vigore un trattamento fiscale di favore per l’immatricolazione di nuove vetture tanto che, proprio per “approfittare” di questa situazione molte società di noleggio hanno immatricolato le proprie auto nuove proprio in Trentino Alto Adige. Al secondo posto in questa particolare classifica troviamo l’Umbria. In linea generale, i dati regionali evidenziano che il rapporto tra abitanti e autovetture circolanti è decisamente elevato nel centro e nel nord Italia, mentre è più basso nel sud e nelle isole.


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