CUNEO - Quando a Cuneo scoppiò l'estate in pieno inverno: l'ondata di caldo del gennaio 2007

Il rialzo delle temperature di questi giorni non dovrebbe toccare i valori estremi di quindici anni fa, ma per durata si tratterà di un episodio inedito, sintomo dei cambiamenti climatici

a.d. 30/12/2021 09:30

La provincia di Cuneo si appresta a vivere un capodanno anormale: non solo per le restrizioni anti Covid e per le tantissime persone che trascorreranno l’ultima sera dell’anno in isolamento, ma anche per quanto riguarda le temperature decisamente sopra la media. Il rialzo è iniziato ieri, mercoledì 29 dicembre, e si dovrebbe protrarre almeno fino al 2-3 gennaio, con temperature superiori anche di 12-14 gradi rispetto alle medie climatologiche del periodo.
 
Questo anticiclone - spiegano gli esperti - è generato dalla discesa di una vasta area depressionaria in Atlantico: con una depressione su un oceano succede sempre che si generi, sul suo lato orientale, l’espansione verso nord di un anticiclone, in questo caso di carattere eccezionale per intensità, durata e vastità. Il fenomeno interessa infatti Spagna, Francia, Italia, Germania e Svizzera, con temperature degne delle medie estive anche in quota. Secondo le previsioni si potrebbero raggiungere i 13-14 gradi a 1.500 metri, mentre a quote più basse ci si avvicinerà ai 20 gradi. In passato sono numerosi gli eventi di caldo invernale per episodi di foehn, ma la durata era di uno o due giorni: in questo caso avremo un’anomalia che come detto durerà per almeno quattro o cinque giorni, in sostanza un episodio inedito. "Dinamiche atmosferiche come queste appartengono a un clima che è cambiato”, spiega il meteorologo Andrea Corigliano nel suo editoriale pubblicato sul portale Centrometeo.com: “In generale, avere per cinque giorni in un mese simili anomalie vuol dire che il mese è già ‘segnato dal punto di vista climatologico’, cioè è candidato a chiudere con un’anomalia positiva che potrebbe anche essere significativa. Basti pensare che, ammettendo per puro caso che passata la fase marcatamente anomala la dinamica atmosferica prosegua sui binari della normalità, cinque giorni con anomalie simili mediati con altri venticinque giorni trascorsi con temperature in media significa consegnare poi agli annali un mese avente, a 850 hPa, un’anomalia positiva pari a +2 °C: un valore che, su scala mensile, è anch’esso alquanto significativo”.
 
Guardando al passato, l’ondata di caldo invernale senz’altro più significativa in epoca recente è quella del 19 gennaio 2007. Un’ondata, quella di ormai quasi 15 anni fa, che tutt’ora rappresenta uno dei più rilevanti episodi di anomalia climatica mai avvenuti in Piemonte, ma non solo: temperature superiori alla media furono infatti registrate in diverse zone d’Europa, in Siberia, in Canada e nell’Asia settentrionale. In Italia fu il gennaio più caldo dall’inizio della catalogazione delle misure, avvenuto nel 1763.
 
L’ondata fu strettamente legata alla tempesta Kyrill, una violenta depressione transitata sull’Europa centrale tra il 15 e il 19 gennaio, che provocò venti di foehn provenienti da ovest. A causa della massa d'aria molto calda a 1.500 metri circa e delle temperature elevate del suolo francese (intorno ai 15 gradi), il vento si riscaldò portando le temperature sul suolo piemontese a valori pressoché estivi, intorno ai 20 gradi sopra la media del periodo. Nella Granda si sono verificarono punte di anomalia positiva intorno ai 26 gradi.
 
Fu in particolare nella giornata di venerdì 19 gennaio 2007 che moltissime località del Piemonte videro letteralmente frantumati i precedenti record termici positivi. A Torino la colonnina di mercurio toccò i 27 gradi, ovunque sotto gli 800 metri di quota si superarono i 20. In alcune località prossime allo spartiacque alpino si verificarono anomalie ancora più estreme: al colle di Tenda (1.232 metri) si registrarono per esempio 23 gradi. In provincia di Cuneo la temperatura più alta fu registrata a Brossasco, con 29,4 gradi (la media delle massime di gennaio nello stesso Comune è di 3 gradi).
 
Emblematici i dati rilevati quel giorno dalle stazioni meteorologiche della provincia di Cuneo: si va dai 27,5 gradi del capoluogo ai 25,2 di Alba, dai 26,9 gradi di Mondovì ai 26,1 di Boves, passando per le temperature anomale anche in località montane come Demonte (24,8 gradi), Valdieri (19,4) e Briga Alta (22,8), e per gli impressionanti 15,9 gradi registrati dalla stazione di Limone Pancani, a quota 1.875 metri.
 
L’ondata che stiamo attraversando non dovrebbe portare le temperature su valori così estremi, ma per la sua durata, come detto, rappresenta un episodio sostanzialmente senza precedenti.
 

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