MARENE - Marene, va all'asta la villa neogotica abbandonata che nel 2013 fu set di una serie tv

L'edificio, che sembra quasi un castello, è oggi meta di appassionati di fotografia e architettura. Negli anni scorsi i tentativi del FAI di salvarlo dall'incuria

Villa Grosso di Grana (Immagine del Comune di Marene)

Samuele Mattio 19/01/2021 11:16

 
Villa Grosso di Grana a Marene, esempio di architettura ottocentesca, andrà all’asta dopo il fallimento della società che ne deteneva la proprietà. Le offerte dovranno pervenire in busta chiusa entro le 12 del 18 febbraio: la base d’asta (senza incanto) è di 846 mila euro. L’apertura con il tagliacarte avverrà nel pomeriggio del 19 febbraio nello studio di Vicoforte del curatore fallimentare nominato dal Tribunale di Asti, il dottor Matteo Rellecke Nasi, alla eventuale presenza degli offerenti, con individuazione delle offerte ritenute ammissibili.
 
L’edificio è conosciuto anche con il nome di ‘Castello neogotico’, in quanto presenta caratteri architettonici ibridi, una miscela di elementi medievali e gotici che lo fanno sembrare un piccolo maniero. È uno dei pochi edifici con queste caratteristiche in provincia di Cuneo, insieme al Castello del Roccolo di Busca e alle serre del Castello di Racconigi. La sua bellezza e il suo fascino sono rimasti inalterati nei decenni, nonostante sia stato abbandonato da tempo. Oggi è meta degli appassionati di architettura e fotografia, che si recano sul posto per realizzare suggestivi scatti degli interni della villa, molto popolare anche sulle pagine web dedicate ai luoghi dimenticati da Dio e dagli uomini. 
 
L’edificio è stato eretto nella seconda metà del secolo lungo, tra il 1850 e il 1854, grazie al conte Carlo Amedeo Grosso (da cui ha preso il nome). Progettato dall'architetto Luigi Formento - già ideatore del Tempio Valdese e della chiesa di San Secondo a Torino - la struttura in mattoni rossi a vista, è caratterizzata da torrette circolari merlate, finestre sovrastate da archi carenati, rosone ed il bel scalone a tenaglia, di colore bianco. Il vasto prato che lo circonda, oggi incolto, era un tempo un parco mentre la zona prospiciente la facciata era occupata da uno stupendo giardino all'italiana.
 
È passato prima nella disponibilità del conte Vittorio Solaro di Monasterolo (1904), poi nelle mani dell’imprenditore Giuseppe Davico (1920), proprietario di un'importante catena di alberghi di lusso in Italia e in Francia. All’inizio del millennio è stato acquisito da alcune famiglie del posto, che successivamente l’hanno ceduto a una società edile che aveva in mente di restaurarlo per trasformarlo in una location dedicata a matrimoni e ricevimenti. Le cose non sono andate come auspicavano gli imprenditori e oggi ‘il castello’ è finito all’asta a causa del fallimento della società. Se le vendite presentano spesso delle incognite, una certezza c’è: non sarà il Comune a farsi carico della ristrutturazione della villa. “Possediamo già degli immobili storici - spiega la sindaca di Marene, Roberta Barbero - e purtroppo non possiamo accollarci altre spese. Il recupero dell’edificio è inoltre piuttosto complicato e vincolato a interventi concordati con la Soprintendenza ai Beni Culturali”.
 
Negli ultimi anni sono state molteplici i tentativi di salvare la struttura dall’incuria: tra queste il tentativo del FAI di inserire Villa Grosso tra i candidati al concorso "I Luoghi del Cuore", senza però raggiungere posizioni di rilievo. Nel 2013 l’edificio visse i suoi ultimi vagiti: al suo interno venne girata parte della miniserie televisiva ‘La bella e la bestia’ con protagonisti Bianca Suarez e Alessandro Preziosi. Nello sceneggiato con l’attore napoletano il ‘castello neogotico’ fu stato scelto per girare la scena di un incendio, ma a quasi otto anni da quel giorno l’edificio giace abbandonato, se non, come detto, per le sporadiche visite di fotografi e videomaker. L’auspicio è che un nuovo acquirente possa riportare la villa all’antico splendore. 
 

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