SALUZZO - A Saluzzo è nato il vino "Pelaverga del Vescovo"

Un’edizione speciale del classico rosso delle colline saluzzesi, prodotto a Castellar per Monsignor Cristiano Bodo

19/09/2021 09:20

Svetta lo stemma episcopale sull’etichetta del “Pelaverga del Vescovo”, un’edizione speciale del classico rosso delle colline saluzzesi, prodotto a Castellar per Monsignor Cristiano Bodo dall’azienda agricola di Marco Occelli che fa riferimento al Consorzio Colline Saluzzesi. È lo speciale omaggio che il Vescovo di Saluzzo ha voluto per i relatori del Convegno Diocesano che si tiene in questi giorni in Duomo, giovedì 16 e venerdì 17 settembre, sul tema della costituzione delle fraternità pastorali e sui ministeri laicali. Un omaggio per gli ospiti di Monsignor Bodo, nato ripercorrendo la storia stessa della Diocesi, quando nel Cinquecento (dopo la morte del Marchese Ludovico II di Saluzzo), la moglie Margherita di Foix - Candale assunse la reggenza dello Stato, esercitando dal 1504 al 1528. Ricordata per la sua abilità nell’amministrazione del governo e per il lustro che seppe dare al Marchesato dal punto di vista artistico e culturale, la Marchesa lasciò memoria di sè anche per il ruolo che proprio il vino Pelaverga ebbe nella sua diplomazia. Secondo la testimonianza di Giovanni Andrea Saluzzo, signore di Castellar e Paesana, autore di un diario intitolato “Charneto” in cui descrisse avvenimenti compresi tra il 1482 e il 1528, questo storico vino prodotto nella Valle Bronda, fu al centro del tentativo di Margherita di ottenere una Diocesi per il Marchesato, inviandone alcune botti all’allora Papa Giulio II. L’assassggio fu talmente gradito al Pontefice che, secondo la cronaca del “Charneto”, ne ordinò trenta botti per ogni anno, destinati alle sue personali cantine. Questo gradito omaggio avrebbe aiutato Margherita a convincere Giulio II a concedere la cattedra episcopale alla città di Saluzzo che dal 1511 divenne sede della Diocesi. Oltre all’astuta diplomazia di Margherita, secondo le cronache dell’epoca pare dunque che la nascita della Diocesi sia stata aiutata anche dall’effetto del Pelaverga.
 
Con alcuni vinicoltori, in particolare Marco Occelli di Castellar, Monsignor Cristiano Bodo ha deciso di recuperare e utilizzare il marchio “Pelaverga del Vescovo” per ricordare questo episodio. Marchio che sarà utilizzato per doni e riconoscenza a nome della Diocesi ai suoi ospiti. Il vino, anche nella versione rosato, è in vendita presso l’enoteca “La Botte Gaia” a Saluzzo, accanto al Duomo, e presso la società agricola produttori Pelaverga Castellar (produttoripelaverga@gmail.com).

c.s.

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