ALBA - Alba: 'Cantautori d’Italia' ospita Filippo Andreani

Insieme a lui Guido Guglielminetti, storico bassista di De Gregori. Ospite della rassegna organizzata da 'Milleunanota' anche Carlo Pestelli

07/05/2018 15:52

Anche quest’anno il festival Cantautori d’Italia, in programma per venerdì 18 e sabato 19 maggio ad Alba, mette in campo un programma di altissimo livello con la consueta attenzione alle nuove generazioni di cantautori italiani, ospitando due artisti del calibro di Filippo Andreani e Carlo Pestelli. Il primo è uno dei cantautori più acclamati dell’ultimo periodo, grazie a un album, "Il secondo tempo", che gli è valso la candidatura alla Targa Tengo 2018 come miglior album oltre ad aver scalato le classifiche di vendite in Italia.
 
Insieme ad Andreani interverrà anche Guido Guglielminetti, storico bassista di De Gregori, produttore del disco, che presenterà il suo libro "Essere... basso. Piccole storie di musica", pubblicato per Largo Editore Libro.
 
Pestelli è invece un cantautore piemontese, profondamente amato dal pubblico per la sua ironia, capace di descrivere in maniera originale e altrettanto divertente situazioni di vita personale o collettiva. Dopo aver ospitato negli anni artisti del calibro di Paola Turci, Mauro Ermanno
Giovanardi, Tricarico, Andrea Mirò, Barbara Casini e Max Manfredi, anche quest’anno il festival organizzato da Milleunanota con la direzione artistica di Filippo Cosentino centra una programmazione raffinata e di sicuro interesse per il pubblico.
 
Programma
Venerdì 18 maggio
Ore 20.30
Piazza Michele Ferrero, Alba CN
Concerto del cantautore piemontese Carlo Pestelli, un concerto tra musica poesia arte il tutto arricchito dall’ironia sapiente di Pestelli, capace di descrivere in maniera originale e altrettanto divertente situazioni di vita personale o collettiva. 
 
Sabato 19 maggio
Ore 20.30
Piazza Michele Ferrero, Alba CN
Filippo Andreani in concerto, preceduto da una breve intervista, saprà trasportarci nel mondo del suo “Il secondo tempo” nel quale mai come prima dà fondo alle sue capacità liriche e musicali, oltre alla sua passione smisurata per quel calcio d’altri tempi, popolato da personaggi che ritroviamo in molte delle canzoni presenti nell’album, realizzando quello che oggi potremmo definire un piccolo miracolo di equilibrio poetico. Lo stesso cantautore comasco afferma che “In questo disco racconto di altri per parlare di me stesso. Soprattutto di quello che mi rimane addosso del Filippo bambino, che correva dietro a palloni, calendari e desideri. Scrivendone, mi sono reso conto di essere ancora fatto così. E questa è senza dubbio la migliore scoperta dei miei primi quarant’anni”.
 

Le date dell'evento:

c.s.

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