ALBA - Alba, giovedì 8 ottobre il concerto del duo Masoero-Gramaglia

L'appuntamento, che chiude la 43esima Stagione di Musica da Camera, è alle ore 21 al Teatro Sociale

Redazione 01/10/2020 17:09

 
 
Il concerto “Agua Y Vino” del duo chitarristico composto da Silvia Masoero e Fabio Gramaglia conclude la 43ª Stagione di Musica da Camera di Alba del Civico Istituto Musicale “Lodovico Rocca”.
 
La prima parte del concerto sarà incentrata sui compositori europei e sul ritrovato interesse per le tradizioni musicali di terre meno “colte”, la seconda parte del concerto si avvicina al mondo sudamericano, passando attraverso una Grecia fatta più di odori e sapori che non di colonnati e sezioni auree.
Musiche di Albéniz, Granados, Gangi, Castelnuovo-Tedesco, Grigoreas, Machado e del compositore brasiliano Egberto Gismonti con appunto il brano “Agua Y Vino”.
 
Ogni anno la Stagione porta sul palco musicisti diventati professionisti dopo aver intrapreso gli studi al Civico Istituto Musicale. Questa sarà la volta della chitarrista Silvia Masoero, allieva del professor Ignazio Viola.
 
Giovedì 8 ottobre 2020, alle ore 21, al Teatro Sociale Giorgio Busca, l’ingresso è libero ma occorre prenotare inviando una mail a: istitutomusicale@comune.alba.cn.it indicando i propri dati, un numero di telefono e il numero di posti per spettatori singoli o congiunti.
La stagione, diretta da Micaela Patria, è stata organizzata in collaborazione con l’Associazione Amici dell’Istituto Musicale, Incontri Musicali Internazionali e  con il contributo della Fondazione CRC.
 
Programma
 
 
Isaac Albéniz “Granada”
“Tango”
 
Enrique Granados   Danza española n.° 2 
“Oriental”
 
Mario Gangi “Suite italiana”
“Fabulae”
 
 
Mario Castelnuovo-Tedesco da “Les guitares bien tempérées”
- Preludio e fuga n° 1 in sol minore
- Preludio e fuga n° 10 in Si b Maggiore 
 
Kostas Grigoreas “Soundtracks”
 
Celso Machado “Due choros”
 
Egberto Gismonti   “Agua y vino”
 
 
Il duo, nato nel 2011, propone un repertorio interamente strumentale e prevalentemente classico che comprende brani originali per due chitarre di autori quali Fernando Sor, Mauro Giuliani, Ferdinando Carulli, Mario Castelnuovo-Tedesco, Mario Gangi, Maximo Diego Pujol e trascrizioni di pagine di Isaac Albéniz, Enrique Granados, Celso Machado. Ha all'attivo diversi concerti in rassegne musicali e chitarristiche quali Intorno alla chitarra, Sixways , Corde pizzicate , Risonanze barocche e non... . Si è classificato al terzo posto nel 2° Concorso di interpretazione musicale “Premio M° Lodovico Rocca”(2011), al terzo posto nella European Music Competition “Città di Moncalieri” (2011), al secondo posto nel 1°Concorso Chitarristico Internazionale "Città di Favria" (2011) e al terzo posto nell' International Music Competition “Città di Cortemilia” (2016).
 
Silvia Masoero , compiuti gli studi di chitarra classica con il M° Ignazio Viola presso il Civico Istituto Musicale “Lodovico Rocca” di Alba, si diploma nel 2010 presso il Conservatorio “A. Vivaldi” di Alessandria. Si è esibita come solista e in formazioni da camera all'interno di numerose rassegne. Nel 2010 ha vinto il terzo premio nel 1° Concorso di interpretazione musicale “Premio M° Lodovico Rocca” , come solista. Accanto agli studi musicali ha conseguito nel 2015 la laurea magistrale in Filologia, Letterature e Storia dell'Antichità presso l'Università degli Studi di Torino.
Fabio Gramaglia compie gli studi di chitarra classica presso la Scuola Civica Musicale Pietro Canonica di Moncalieri sotto la guida del M° Enrico Negro e si diploma nel 2007 presso il Conservatorio “G. F. Ghedini” di Cuneo. Nel 2001 e nel 2003 ottiene il primo premio al “Torneo per giovani musicisti - Città di Grugliasco” e alla “Rassegna Chitarristica Fabio Levrone, Cristina Arpié Bottero, Giovanni Sacchi” di Roccaforte Mondovì e nel 2007 ottiene il 3° premio al “Concorso musicale per giovani talenti – Città di Rivarolo Canavese”. Nel 2012 ha conseguito la Laurea triennale in Scienze dei beni culturali presso l'Università degli Studi di Torino.
Entrambi lavorano come docenti di chitarra in diverse scuole del Piemonte.
 
Le scuole nazionali, sviluppatesi in Europa in seguito ad un ritrovato interesse per le tradizioni musicali di terre meno “colte”, hanno nella Spagna uno dei punti di origine più significativi. Felipe Pedrell [1841-1922], attivo a cavallo tra il XIX e il XX secolo, grande studioso di musica del Cinquecento e – si potrebbe quasi affermare – fondatore della musica moderna spagnola, fu maestro dei tre compositori più rilevanti di fine Ottocento, con cui si apre il concerto di questa sera Albeniz, Granados e De Falla. I primi due legati alla musica spagnola ma ancor filtrata da un pensiero ottocentesco, più tradizionalista e aristocratico, ancorché postromantico; De Falla, decisamente più proiettato verso il modernismo, sia nel timbro che nell’idea di forma artistica. Il nostro conterraneo Mario Gangi [1923-2010] è stato serio interprete di alcuni tra i più importanti compositori italiani del Novecento (Petrassi, Rota, Vlad). Con Fabulae, in special modo, dove ricrea un’atmosfera notevolmente immaginifica, ci fornisce un buon collegamento tra l’universo spagnolo e la musica italiana di Castelnuovo-Tedesco [1895-1968], compositore fiorentino naturalizzato statunitense. Musicista di grandissima levatura, egli fu interprete, docente notevolissimo (tra i suoi allievi ricordiamo soltanto John Williams e André Previn) e autore molto prolifico. La sua produzione si estende in tutte le direzioni, dalla musica da camera a quella sinfonica, dalle composizioni vocali alle musiche da film. In tutte, però, si riscontra in qualche modo l’interesse dell’autore per la cultura classica e per la ricerca stilistica. Les guitares bien temperées ne è un buon esempio. Il titolo ovviamente ci riporta a Bach e al suo Clavicembalo, e manifesta la classicità dell’idea formante, ma anche la volontà di speculazione, tipica del vero compositore. La seconda parte del concerto si sgancia dal mondo europeo per avvicinarsi a quello sudamericano passando attraverso una Grecia fatta più di odori e sapori che non di colonnati e sezioni auree. Kostas Grigoreas [1957], in Soundtracks, crea infatti piccoli universi musicali che sembrano voler sovrapporre le “istantanee” di Monet a un raffinato senso melodico-popolare. Máximo Diego Pujol [1957] è un chitarrista argentino che risente delle influenze di alcuni grandi compositori del Novecento: Villa-Lobos, Leo Brower e Astor Piazzolla. La sua ricerca conduce a una sintesi organica di elementi ritmici desunti da danze, in particolar modo (come si può ben osservare nel brano proposto) del tango e della milonga, quest’ultima – chiamata la habanera dei poveri – meno conosciuta in ambito europeo ma altrettanto rinomata nell’America del Sud, tanto da essere più volte preferita al tango per la sua leggera disarmonia e per il suo carattere più “picaresco”. Ci spostiamo di poco geograficamente per gli ultimi due chitarristi. Il Brasile, per Celso Machado [1953], non si pone soltanto in superficie: il nostro musicista studia chitarra e percussioni e la sua scrittura risente del suo particolarissimo percorso multietnico. I suoi Choros sono composizioni dalla struttura relativamente semplice, ma sostenute da un animo ritmico vivo e pulsante. Non così diversa la scrittura di Egberto Gismondi [1947], strumentista dalla formazione classica (studia a Parigi con Nadia Boulanger e con Jean Barraqué, allievo nientemeno che del grande Arnold Schoenberg), che parallelamente decide però di studiare la cultura degli Indios Xingu vivendo per un lungo periodo insieme a loro. 
 

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