Giovedì 9 ottobre andrà in scena in piazza Prunotto la 103ª edizione della Rassegna Bovina dedicata alla Razza Piemontese - Sottorazza Albese: a partire dalle 7 arriveranno i capi che saranno controllati dal servizio veterinario dell’Asl CN2. Dalle 10, mentre la giuria esaminerà le caratteristiche di ogni singolo esemplare, la rassegna sarà animata, in collaborazione con Radio Alba, da testimonianze delle autorità e degli esperti del Comitato scientifico nominati dal sindaco Alberto Gatto come il professore Luca Maria Battaglini dell’Università di Torino, membro del Comitato di Bioetica dell’Ateneo e segretario dell'Accademia di Agricoltura di Torino, esperto di benessere animale, e Sergio Capaldo, veterinario, docente presso l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, responsabile zootecnico di Slow Food. Comitato scientifico che quest’anno si è arricchito dei rappresentanti delle tre organizzazioni di categoria degli agricoltori, Coldiretti, Confederazione Italiana Agricoltori e Confagricoltura, dei rappresentanti di Coalvi, il Consorzio di Tutela della Razza Piemontese, e di Anaborapi ovvero l’associazione nazionale Allevatori Bovini Razza Piemontese. Dalle 11 inizieranno le premiazioni alla scoperta dei migliori capi della provincia di Cuneo che saranno accompagnate dalle tradizionali gualdrappe ricamate. La Rassegna anche quest’anno conterà su due importanti gemellaggi, con uno sguardo più ampio al territorio. Prosegue la collaborazione con la Confraternita del Bollito e della Pera Madernassa i cui rappresentanti saranno presenti con proprio materiale informativo, in divisa tradizionale della confraternita stessa. Domenica 26 ottobre, invece, la conoscenza della Sottorazza Albese proseguirà con la manifestazione Ama la Carne, in collaborazione con l’associazione Commercianti Albesi e i Macellai Albesi: dalle 10 alle 20 in piazza Risorgimento andrà in scena un vero e proprio Festival, un momento di incontro tra macellai e consumatori con l’obiettivo di sensibilizzare il grande pubblico sulle caratteristiche uniche di queste eccellenze locali e di valorizzare l’importanza della tracciabilità e l’origine dei marchi di certificazione di qualità. Il sindaco Alberto Gatto e l’assessore all’Agricoltura Roberto Cavallo: “La rassegna bovina della razza piemontese, sottorazza albese, rappresenta per la nostra città non solo un evento tradizionale di grande valore, ma un momento simbolico in cui si riconosce pubblicamente il lavoro quotidiano e prezioso dei nostri allevatori. Sono loro, insieme a chi ancora vive e lavora le nostre colline, i veri custodi del territorio che rende Alba celebre nel mondo. Con competenza, dedizione e rispetto per gli animali e per l’ambiente, gli allevatori mantengono vive pratiche secolari, un patrimonio di saperi e valori da trasmettere alle future generazioni. Ma il loro ruolo va ben oltre la salvaguardia del territorio: attraverso una filiera trasparente, sostenibile e di qualità, garantiscono che le carni che arrivano sulle nostre tavole siano sane, buone e identitarie. Dietro ogni piatto della nostra cucina tradizionale c’è una storia di eccellenza che merita di essere raccontata e valorizzata. In un tempo in cui spesso ci si allontana dalle origini e dalla terra, iniziative come questa ci ricordano da dove veniamo e ci indicano con forza la direzione verso cui andare: un futuro in cui qualità, territorio e lavoro siano inscindibili”. Il presidente dell’Ente Fiera di Alba Axel Iberti: “Ai tempi dell’università, mia madre mi preparava ogni fine settimana un sacchetto prezioso con dentro dell’oro rosso che puntualmente, ogni lunedì mattina alle 5.30 del mattino, partiva con me sul treno per Milano. I coinquilini della metropoli e i compagni di corso all’inizio mi prendevano in giro. Portarsi da casa la carne, da Alba, come se fosse la più buona del mondo. Ma io controbattevo sottolineandone la specificità: sottorazza albese. Da allora sono passati quasi 30 anni e continuano a chiedermi di portargliela per le occasioni speciali. Sono orgoglioso di questo primato che è un’unicità pari al nostro Tartufo bianco d’Alba”.