SERRALUNGA D'ALBA - Continuano gli appuntamenti del Laboratorio di Resistenza Permanente della Fondazione E. di Mirafiore

Il 16 dicembre alle ore 18.30 'Il coraggio'di Paolo Crepet invece il 17 dicembre la presentazione del libro 'La montagna come rifugio' e il concerto natalizio

14/12/2017 13:55

Proseguono gli appuntamenti del Laboratorio di Resistenza Permanente della Fondazione Emanuele di Mirafiore per un fine settimana all’insegna di due eventi.
 
Sabato 16 dicembre, alle ore 18:30, il Teatro ospiterà una lezione di Paolo Crepet, intitolata “Il Coraggio”.
Paolo Crepet è un amico di lunga data della Fondazione Mirafiore. Psichiatra e sociologo, si è formato al seguito del suo maestro Franco Basaglia, che ha dato il via ad una vera rivoluzione copernicana nel mondo della psichiatria e della malattia mentale. Ora Crepet è un volto noto della TV, spesso ospite di “Porta a Porta” per commentare i purtroppo numerosi casi di cronaca, ma non ha perduto il gusto all’osservazione lungimirante dell’oggi, con particolare attenzione all’universo giovanile e a quello della famiglia. Il suo ultimo libro, uscito da poco per Mondadori, si intitola Il Coraggio e nasce proprio da questo impulso primario. Per fronteggiare «la più grande urgenza sociale odierna», Paolo Crepet propone a genitori, educatori e, in particolare, a quei «nativi digitali» che si accingono a esplorare la propria esistenza in una società ipertecnologica, un «ipotetico inventario» di alcune declinazioni del coraggio in vari ambiti dell'esperienza umana (il coraggio di educare, di dire no, di ricominciare, di avere paura, di scrivere, di immaginare, di creare…). Un inventario concepito come un'associazione di idee, un esercizio utile per stimolare adulti e non ancora adulti a ritrovare la forza della sfacciataggine e la capacità di resistenza che la vita ogni giorno ci chiede. Ma Crepet parla soprattutto di un'altra e più ambiziosa forma di coraggio: quella che dobbiamo inventarci per creare un nuovo mondo, se non vogliamo che siano altri a inventarlo per noi; quella che i giovani devono riscoprire per non ritrovarsi tristi e rassegnati a non credere più nei loro sogni; quella che tutti devono scovare in sé stessi per iniziare un rinascimento ideale ed etico. Perché, alla fine, il coraggio è la magica opportunità che permette di capire il presente e di costruire il futuro. In altre parole: il coraggio di continuare a sognare.
Domenica 17 dicembre, poi, sempre a partire alle 18:30, la Fondazione ospiterà un ricco, doppio appuntamento per festeggiare il Natale.
 
Prima, Guido Andruetto, torinese, giornalista de “La Repubblica” presenta il suo ultimo libro, “La Montagna come rifugio” (Castelvecchi), incentrato sulla storia dimenticata dell’alpinista e guida alpina di Courmayeur Giorgio Bertone, scomparso quarant’anni fa esatti. Tra i più forti alpinisti degli anni Sessanta e Settanta, insieme a Walter Bonatti e al francese Desmaison, morì a soli 34 anni nel 1977 in un incidente aereo sotto la cima del Mont Blanc du Tacul. Nella sua carriera alpinistica scalò in cordata con personaggi straordinari, da Cosimo Zappelli a Guido Machetto e Gianni Ribaldone, da Enrico Frachey, direttore della Fila, a Gigi Alippi dei Ragni di Lecco. Fu il primo italiano, in cordata con l’amico e guida alpina di Courmayeur Renzino Cosson, a salire in cima a El Capitan, nello Yosemite in California, uno tra i più grandi monoliti di granito al mondo, con una parete di oltre mille metri. Nel 1973 con l’alpinista di Chamonix, René Desmaison, Bertone completò la direttissima sulla parete Nord delle Grandes Jorasses per la Punta Walker. È stato anche il primo alpinista in assoluto ad essere sponsorizzato: la Fila, storica azienda di abbigliamento sportivo e da montagna, investì su di lui e supportò le sue imprese alpinistiche. Oggi, quarant’anni dopo la sua scomparsa, questo libro prova a fissare il ricordo di Bertone, nella speranza che la sua figura trovi la giusta considerazione nella storia dell’alpinismo italiano ed europeo, anche in virtù del fatto che ebbe un ruolo importantissimo nel soccorso alpino come tecnico ed istruttore a livello nazionale, sotto la guida di Franco Garda. 
 
A seguire un concerto con un mito della canzone popolare Catalana, Joan Isaac. Molto attento alla storia della nostra musica di qualità, da almeno una quindicina d’anni Isaac è l’ambasciatore catalano della canzone italiana. Oltre a contenere traduzioni di canzoni italiane, la sua produzione discografica prevede anche collaborazioni con Mauro Pagani, Roberto Vecchioni, Massimo Ranieri, Petra Magoni. Il suo ultimo disco comprende canzoni tratte dai repertori di Battiato, Capossela, G. Conte, Dalla, De Gregori, De André, Finardi, Tosca. Accompagna al pianoforte il maestro Walter Porro, che ha anche collaborato al suo disco.
 
Tra l’intervento di Guido Andruetto e il concerto saranno offerti al pubblico una fetta di panettone o pandoro e un bicchiere di bollicine per gli auguri di Natale. 
 
GLI SPETTACOLI PER BAMBINI E FAMIGLIE
Sabato 16 dicembre tornano anche gli appuntamenti dedicati a bambini e famiglie. Alle ore 15, il Teatro della Fondazione ospiterà "Storia al cioccolato", uno spettacolo teatrale per i bambini e le famiglie con Ilenia e Andrea Speranza, che accompagneranno il pubblico in un fantastico viaggio all'interno della bottega più golosa che ci sia: una magica storia a base di cioccolata fra narrazione e giocoleria.
 
Gli incontri sono gratuiti e per partecipare occorre prenotarsi tramite sito www.fondazionemirafiore.it.
È possibile seguire le lezioni anche da casa in streaming tramite il sito.
 
Per info:
Fondazione E. di Mirafiore
Via Alba 15 - Serralunga d’Alba (CN)
tel. 0173 626424
info@fondazionemirafiore.it 
www.fondazionemirafiore.it  
 
 

Le date dell'evento:

c.s.

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