CHERASCO - Cherasco, una mostra fotografica racconta la vita dei carbonai di Serra San Bruno

L'esposizione di Maria Mesiano avrà inizio il 6 settembre nella Chiesa di San Gregorio e resterà aperta fino al 28. Ingresso libero

Maria Mesiano

c.s. 30/08/2025 18:24

Da sabato 6 settembre nella Chiesa di San Gregorio di Cherasco prende il via la mostra fotografica della cheraschese Maria Mesiano dedicata ai Carbonai di Serra San Bruno.

Insegnante originaria di Capistrano, la Mesiano risiede a Cherasco da oltre vent’anni e svolge la professione di maestra presso la scuola primaria Edoardo Mosca di Bra; coltiva una profonda passione per la fotografia. Ama raccontare, attraverso le sue fotografie, i dettagli della sua terra natale, alla quale è profondamente legata. Ha presentato i suoi scatti in diverse mostre sul territorio piemontese. Nell’agosto del 2023 si è recata a Serra San Bruno per documentare il lavoro tradizionale dei carbonai, uno dei mestieri più antichi del mondo; ha seguito con attenzione tutte le fasi della produzione del carbone, realizzando un reportage ricco di particolari, dalla costruzione dello “scarazzu”, la catasta di legna, fino alla combustione del legno di leccio.

Oggi il carbone prodotto viene utilizzato soprattutto per il barbecue, mentre un tempo era impiegato anche per il riscaldamento domestico, in particolare nel sud Italia. "Durante il mio reportage - spiega Maria Mesiano - ho incontrato persone felici e aperte al dialogo e ho cercato di trasmettere questa esperienza attraverso le immagini in bianco e nero, che richiamano tempi remoti e suscitano sentimenti contrastanti".

Il lavoro dei carbonai nelle montagne delle Serre rappresenta una delle ultime testimonianze vive dell’archeologia industriale della zona, un'attività antichissima che un tempo coinvolgeva decine di famiglie e costellava i boschi con numerosi siti di produzione del carbone. Ancora oggi, otto siti a conduzione familiare sono attivi e portano avanti questa tradizione secolare. Il processo di carbonizzazione è lungo e complesso: prevede la costruzione dello “scarazzu”, una perfetta cupola di legna selezionata e disposta in modo geometrico, seguita da una combustione controllata che dura circa venti giorni. Il fumo, monitorato costantemente, guida il carbonaio nella regolazione del fuoco per ottenere una cottura ottimale del legno. È un lavoro faticoso e continuo, che richiede la partecipazione dell’intera famiglia, anche durante la notte.

 Nonostante la modernità, questa attività resiste come simbolo di un passato ancora vivo e parte integrante dell’identità economica e culturale del territorio. Nel periodo della mostra è inoltre stato organizzato un convegno dal titolo “Carbonai e gessaioli di Cherasco” venerdì 12 settembre, alle 20.45, ad ingresso libero, a cura di Barbara Davico, archivista e bibliotecaria di Cherasco, con la partecipazione di Bruno Tibaldi e Mario Novarino e le testimonianze di Carlo Marenda.

La mostra sarà aperta e visitabile dal 6 al 28 settembre, il sabato e la domenica dalle ore 15 alle 19, a ingresso libero. 

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