Dopo tre serate che hanno lambito i confini dell’Europa e della memoria musicale, “Colline in Musica – Destini” si prepara a scrivere le sue ultime note tra scorci incantati e risonanze senza tempo. A Castagnole delle Lanze, Venaria Reale e Castagnole Monferrato i concerti del weekend appena trascorso hanno saputo raccogliere il filo dei suoni, intrecciando Schumann e Brahms, le atmosfere slave di Šostakovič e le suggestioni orientali di Butterfly love story, fino alle pagine contemporanee di Alessandro Colla. Il direttore artistico Adrian Pinzaru commenta con entusiasmo: “Questi concerti sono stati come ponti tesi tra mondi diversi, capaci di generare empatia, ascolto e stupore. Il pubblico ha risposto con un calore crescente, testimoniando quanto la musica possa ancora unire comunità e territori”. Tre serate per chiudere un cerchio Si avvicina il tempo dell’epilogo, e lo fa con l’armonia consapevole di chi ha saputo attraversare paesaggi, volti e silenzi. I tre concerti conclusivi porteranno il festival a toccare corde intime e potenti, in un abbraccio tra strumenti e storie. Venerdì 27 giugno, al Museo Civico Palazzo Traversa di Bra, il violinista Ivos Margoni e il chitarrista Domenico Mottola disegneranno un paesaggio timbrico inedito: due strumenti diversi, due voci in dialogo tra Regondi, Llobet, Kreisler, Ysaye, fino alla Sonata concertata in la maggiore di Paganini. Sabato 28 giugno sarà il Castello di Grinzane Cavour a ospitare una delle più interessanti interpreti dell’arpa contemporanea: Claudia Lamanna proporrà un itinerario poetico che va da Fauré a Scriabin, da Britten a Breschand, con incursioni in Satie, Sollini, Godefroid e le appassionate Variaciones del fandango español di Máximo López. Concerto in collaborazione con Arpe Salvi. Domenica 29 giugno, il sipario calerà su Guarene, nello splendore di Palazzo Re Rebaudengo, con il Delian::quartett impegnato in due pietre miliari della musica da camera: il Quartetto n. 19 K. 465 di Mozart, noto come “Delle dissonanze”, e il Quartetto n. 3 op. 73 di Šostakovič, scritto nel 1946, carico di contrasti e tensioni profonde. “Ci avviciniamo al finale - afferma Pinzaru - con lo stesso spirito con cui siamo partiti: curiosità, apertura e desiderio di condivisione. Ogni suono, ogni respiro d’arco, ogni silenzio, è stato parte di una trama che ora trova il suo culmine”. A fare da fil rouge a queste ultime tappe è l’idea della musica come incontro tra alterità, dove strumenti, epoche e poetiche diverse trovano uno spazio comune di senso. Un respiro condiviso, che si allunga oltre le sale da concerto e si fa comunità. Il festival ha inoltre dato voce a progetti di solidarietà e sostenibilità, diventando una vetrina itinerante per la Cooperativa Isoinsieme di Torino, impegnata con la musicoterapia a sostegno dei bambini con disturbi dello spettro autistico, degli adolescenti con disturbi alimentari e delle persone ricoverate in hospice. Contemporaneamente, la collaborazione con Alba Mobility ha permesso agli artisti di spostarsi con auto elettriche, riducendo l’impatto ambientale. “Crediamo in un’idea di cultura che non lasci indietro nessuno. È fondamentale che il valore dell’arte si coniughi con uno sguardo profondo sul presente, coinvolgendo chi è più fragile con rispetto e attenzione. E prendersi cura dell’ambiente è parte dello stesso gesto di cura” ha spiegato Pinzaru. Il Festival “Colline in Musica – Destini” è organizzato da MUST in collaborazione con I’m Exchange Association, nell’ambito del progetto SNODI – Colline co-creative di Langhe Monferrato Roero, finanziato da NextGenerationEU. Tutti i concerti sono a ingresso libero fino a esaurimento posti, salvo diverse indicazioni. Programma completo su www.roeroculturalevents.it.