CHERASCO - Giorno del ricordo: Cherasco commemora le vittime delle foibe

La celebrazione del 9 febbraio inizierà con una messa. Poi il corteo e la deposizione dei fiori al monumento, con l’intervento dell’esule istriana Luciana Rizzotti

Redazione 04/02/2024 12:15

Cinquemila morti: è il bilancio dei massacri compiuti, ai danni degli italiani di Trieste, Istria e Dalmazia, dai partigiani comunisti del maresciallo Josip Broz “Tito” fra l’8 settembre 1943 e il giugno del 1945. Una pagina tragica della storia nazionale, celata nella profondità delle foibe, grotte carsiche nelle quali trovarono sepoltura le vittime degli eccidi. Alla memoria dell’evento Cherasco dedica, la sera di venerdì 9 febbraio, un momento di ritrovo, nell’ambito delle iniziative per il Giorno del ricordo.
 
La celebrazione inizierà alle 20.45, con la messa nella chiesa di San Pietro: alla funzione seguirà un corteo, con la deposizione di una corona di fiori al monumento di piazza Vittime delle foibe, e l’intervento dell’esule istriana Luciana Rizzotti, braidese d’adozione.
 
Istituito nel 2004, il Giorno del ricordo si celebra il 10 febbraio, data in cui, nel 1947, venne firmato il trattato di pace di Parigi, che divise il Friuli Venezia Giulia fra Italia e Jugoslavia, dando avvio all’esodo degli italiani giuliano-dalmati, rimasti nei territori assegnati al nuovo stato socialista. Un avvenimento che coinvolse più di 300mila persone: si trattò dell’ultimo atto del dramma, iniziato con la conquista, fra il 1944 e il 1945, di Istria e Dalmazia, da parte dei partigiani titoisti, e l’eliminazione degli italiani, bersaglio di un odio profondo anche a causa delle politiche antislave attuate dal Fascismo in quei territori. I massacri toccarono anche Trieste, durante l’occupazione dell’Esercito popolare di liberazione della Jugoslavia, fra il 1° maggio e il 12 giugno 1945, quando nel capoluogo friulano arrivarono le truppe inglesi.
 
Fra le famiglie che abbandonarono le terre annesse alla Jugoslavia, c’era anche quella di Luciana Rizzotti: 86 anni, la donna visse la fanciullezza a Cittanova d’Istria, dove i genitori avevano una bottega. Con l’avvento dei titoisti e le persecuzioni, assieme ai famigliari riparò dapprima a Trieste, quindi a Torino, per approdare a Bra nel 1954.
 
Commenta il consigliere comunale Sergio Barbero, titolare delle delega alle attività culturali: “Con la sua testimonianza Luciana Rizzotti ci ricorderà le tragiche vicende patite da tante famiglie giuliano-dalmate, una pagina tremenda e spesso poco conosciuta della storia italiana”.

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