CUNEO - A Cerialdo una serata nel ricordo della Shoah e dei fatti che insanguinarono Cuneo negli anni della Resistenza

Dopo la proiezione del documentario 'Oltre quel filo' si parlerà degli scontri di Valgrana nei quali venne ferito Duccio Galimberti e del grande rastrellamento fascista nell'Oltrestura tra il 26 e il 27 novembre 1944

a.d. 18/01/2020 10:14

A pochi giorni dalla Giornata della Memoria, una serata nel ricordo della tragedia della Shoah, ma anche di alcuni dei fatti che insanguinarono la provincia di Cuneo negli anni della Resistenza e della guerra di Liberazione. Se ne parlerà a Cerialdo mercoledì 22 gennaio, a partire dalle ore 21, presso il Centro Incontri della frazione cuneesi, in via San Pio X 18.
 
Il “piatto forte” della serata sarà la proiezione del documentario di Giancarlo Nova, “Oltre quel filo”, sul tema dell’Olocausto e della deportazione nei campi di concentramento nazisti.
 
Dopodiché, come detto, ci sarà spazio per le testimonianze di alcuni tragici eventi si svolsero a Cuneo e nelle zone limitrofe nei mesi successivi all'8 settembre 1943. Il primo, in ordine di tempo, quello che si verificò tra l’11 e il 13 gennaio 1944, quando le milizie tedesche, dopo il grande rastrellamento di Boves del 3 gennaio che fece 59 vittime, misero nel mirino Valgrana, dove avevano sede altre formazioni partigiane. La borgata Damiani venne data alle fiamme, ci furono vittime tra i partigiani e i civili e fu in questi scontri, in frazione San Matteo, che venne ferito per la prima volta Duccio Galimberti.
 
Successivamente si parlerà anche di fatti che coinvolsero la stessa Cerialdo tra il 26 e il 27 novembre del 1944, che ebbero origine dall’uccisione, da parte dei partigiani, di Leone Bernabè, sottufficiale della Divisione Littorio originario di Cavallermaggiore. La rappresaglia, da parte dei reparti fascisti che avevano come base la zona dell’ospedale Carle a Confreria, fu violentissima e iniziò con la fucilazione di cinque persone di fronte alla stazione ferroviaria di Cuneo: si trattava di Maria Luisa Alessi, Pietro Fantone, Ettore Garelli, Antonio Tramontano e Rocco Repice, tutti partigiani, oggi ricordati da un'installazione proprio di fronte alla stazione. Le forze della Divisione Littorio si diressero poi nella zona dell’Oltrestura, a Confreria, a Cerialdo, a Passatore, spingendosi fino a Cervasca: circa venti persone vennero uccise, tra di loro molti giovani, altre catturate. A Cerialdo un cippo ricorda tre delle vittime di quel rastrellamento: Giovanbattista Galliano, nato a Caraglio il 26 settembre del 1921, Paolo Daniele, nato a Cervasca il 10 marzo del 1916, e Spirito Peano, nato a Cuneo il 12 dicembre del 1921. Il cippo si trova in via Passatore e, nota a margine, risulta decisamente usurato dai segni del tempo: necessiterebbe senz'altro di una ristrutturazione.
 
Un secondo cippo, sempre a Cerialdo, è invece posto in via Roncata, in ricordo di Filippo Ponza di San Martino: nato a Cagliari nel 1906 da una famiglia di antica nobiltà piemontese, dopo l’8 settembre 1943, pur aderendo come copertura alla RSI, fu da subito attivo nelle formazioni partigiane Giustizia e Libertà. Il 26 aprile 1945, durante la prima fase dell’insurrezione della città di Cuneo, venne fermato dalle Brigate Nere, consegnato ai tedeschi e fucilato nel luogo dove oggi è posto il cippo. Questa l’iscrizione che lo ricorda: “Il mattino del 26-4-1945 fu qui trucidato dai nazi-fascisti in fuga il N.H. Filippo Ponza di San Martino, ufficiale ausiliario della X Divisione GL. Fermati un istante, o passeggero, e ascolta il muto ammonimento che discende dal Cielo di Dio, in cui egli respira, forte nel sacrificio che lo ha tolto alla Patria e alla mamma”.
 
Di tutti questi episodi si parlerà nella serata del 22 gennaio, condotta dal direttore dell’Istituto Storico della Resistenza di Cuneo Gigi Garelli, a Cerialdo.
 
 

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