È previsto per il prossimo 25 maggio alle ore 9, presso il Salone Municipale di Valgrana, in via Roma 38, un incontro-dibattito dal titolo “Le nuove tecniche genetiche in agricoltura: cosa mettiamo nel campo e nel piatto”.
Con il termine NGT – New Genomic Techniques, l’Unione Europea indica una serie di tecniche di modificazione genetica sviluppate nella ricerca scientifica negli ultimi anni. Queste nuove biotecnologie sono promosse come più efficaci e sicure, rispetto agli OGM classici, perché non comporterebbero l’inserimento di transgeni nel DNA della pianta, in quanto si utilizzano geni della stessa specie oppure con la modificazione diretta di geni della pianta. Per questo motivo le NGT potrebbero presto arrivare sulle nostre tavole e nei nostri campi senza più la valutazione del rischio, né la tracciabilità e etichettatura che sono oggi obbligatorie per legge. Queste potenziali innovazioni, ad oggi sperimentali, riguardano così più aspetti: la ricerca scientifica, le implicazioni agronomiche ed ecologiche, la gestione della riproduzione di piante e sementi, i diritti commerciali e di proprietà, le politiche agricole e di consumo del cibo.
Data la rilevanza della questione, è necessario che agricoltori e cittadini abbiano l’occasione di informarsi e poter valutare in modo consapevole la molteplicità degli aspetti inerenti a queste nuove biotecnologie agricole. L’incontro che durerà dalle 9 alle 13 vedrà la partecipazione di Alberto Acquadro, professore ordinario presso il Dipartimento di agraria dell’Università di Torino; Salvatore Ceccarelli (in collegamento), professore emerito di genetica agraria presso l’Istituto di miglioramento genetico dell’Università di Perugia; Cristiano Carli, Responsabile sezione orticoltura, fragola e piccoli frutti presso la Fondazione Agrion; Elisa D’Aloisio, dottore di ricerca in Genetica Agraria, coltivatrice e rappresentante dell’Associazione Italiana Agricoltura Biologica; Enrico Nada, presidente della Sezione Provinciale di Coldiretti; Gianpaolo Andrissi, biologo e presidente del Biodistretto del riso piemontese. Alle relazioni introduttive seguirà una seconda parte di confronto tra i diversi relatori e con il pubblico, che potrà quindi approfondire le numerose questioni che queste nuove tecniche di modificazione genetica portano nei nostri campi e nei nostri piatti.
La mattinata si concluderà con una degustazione di prodotti agricoli della valle Grana curata dal Contratto di Rete “InGrana”, che raggruppa aziende agricole, turistiche e ricettive di questo territorio alpino. L’evento è gratuito e aperto a tutti.