CARAGLIO - Caraglio, due concerti medievali nella chiesa di San Paolo

Gli appuntamenti con la rassegna "Amor m'ard" il 29 e il 30 luglio

Redazione 25/07/2022 08:48

L’associazione caragliese “Teatrino al forno del pane” dedica la rassegna “Amor m’ard” alla musica medievale, su proposta dei giovani che hanno animato il progetto “C’è sempre una stella per te”, sostenuto da Ministero del Lavoro e Regione Piemonte. La rassegna propone due interessanti concerti il 29 e 30 luglio nella chiesa di San Paolo a Caraglio, splendida chiesa romanica che conserva, oltre ad uno splendido campanile del XIII secolo, lacerti di affreschi risalenti all’XI secolo.
 
Venerdì 29 luglio, alle ore 21 (ingresso libero) si esibirà l’ensemble “AlnusLyra”, composto da Floriano Brignone, Simone Bruno e Mario Cottura, che da cinque anni, con strumenti musicali ispirati all’iconografia o derivanti da antiche tradizioni europee e orientali, propongono canzoni medievali che, seppure così lontane nel tempo, sono ancor oggi vitali e suggestive. La loro interpretazione di questo repertorio è legata non solo allo studio delle fonti e dei manoscritti, ma anche all’improvvisazione e alla composizione secondo i canoni del tempo. In questo contesto propongono un programma con musica dei trovatori e trovieri, Cantigas de Santa Maria, Laude duecentesche e musica sacra. Il titolo del loro concerto è “Raimbaudet”, un nome che evoca il famoso trovatore provenzale Rambaut de Vaqueiras, ma in realtà è un nome di fantasia, che vuole racchiudere in sé lo spirito di tutti i trovatori provenzali vissuti tra XII e XIII secolo.
 
Sabato 30 luglio, alle 21 (ingresso libero) si esibirà l’ensemble “Murmur Mori”, composto da Silvia Kuro, Mirko Volpe, Alessandra Lazzarini, Matteo Brusa. L’ensemble nasce nel 2015 a Bologna dall’incontro di Mirko Volpe e Silvia Kuro, ricercatori. I loro primi tre album rappresentano un compendio di leggende e fiabe popolari italiane raccolte tramite ricerche sul campo ed interviste, successivamente messe in musica utilizzando strumenti popolari del XX secolo. Nel 2017 Silvia e Mirko si sono trasferiti da Bologna ad un piccolo ed antico borgo sulle montagne piemontesi che circondano Domodossola, luogo in cui Gianfranco Contini fece i suoi studi sulla letteratura italiana delle origini e dove le Alpi ancora ispirano il canto popolare spontaneo. Gli studi sulla musica tradizionale italiana hanno portato Silvia e Mirko ad addentrarsi nella sua poetica e testualità, esplorando la ricchezza dei diversi dialetti e linguaggi regionali italiani ancora in ampio uso nell’Italia di oggi, a testimonianza del duraturo valore della testualità popolare, intraprendendo un percorso a ritroso fino ad arrivare alle sue radici nel XIII secolo. Le produzioni dell’ensemble Murmur Mori si focalizzano sulla poesia popolare e giullaresca, lavorando sulla ricostruzione del suono della lirica italiana delle origini e della musica secolare del “Medioevo”. L’intento principe è quello di scoprire la musicalità di queste poesie in volgare, dal momento che la maggior parte furono scritte per essere suonate come metrica e forma suggeriscono, quando nessuno ha più tentato di metterle in musica nuovamente lasciandole confinate in studi letterari. Il processo fonde l’eredità della musica popolare italiana, ancora riscontrabile nella tradizione sopravvissuta o memorizzata in registrazioni sul campo, assieme alle fonti manoscritte medievali. Il risultato è “nuova musica”, composta sia da elementi antichi che dai modi della musica popolare. . Gli strumenti musicali utilizzati sono riproduzioni basate su raffigurazioni del XIII-XIV secolo. Avendo la volontà di rievocare le figure dei giullari italiani e meglio investigare l’utilizzo del volgare in poesia, Mirko Volpe e Silvia Kuro hanno incluso anche liriche da loro composte utilizzando forme ed espedienti poetici tipiche della poesia giullaresca, parte della loro idea di “nuova musica antica”.

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