CUNEO - Cuneo, apre al pubblico la villa del conte antifrancese decapitato durante l'occupazione napoleonica

La leggenda vuole che il fantasma del nobile circoli ancora. L'iniziativa domenica 23 maggio in occasione della giornata nazionale dell'ASDI

Redazione 10/05/2021 09:52

 
In occasione della Giornata Nazionale dell’Associazione Dimore Storiche Italiane che si tiene domenica 23 maggio per promuovere la valorizzazione del patrimonio storico e artistico rappresentato dalle residenze private, a Cuneo verrà aperta al pubblico - dalle 10 alle 13 e dalle 14.30 alle 18.30 - villa Oldofredi Tadini, tra Cerialdo e Madonna dell’Olmo.
 
Parte della dimora sarà aperta gratuitamente, mentre se le misure anti-Covid lo consentiranno saranno organizzate visite guidate alla cappella e alle sale interne per gruppi di un massimo di 10 persone esclusivamente su prenotazione. Il contributo richiesto è di sei euro, gratuito per i bambini. Per info e prenotazioni a partire da venerdì 21 maggio al 335/5640248.
 
Il complesso si sviluppa attorno ad una torre di osservazione medievale a difesa della città di Cuneo. Si compone di un insediamento agricolo e di una parte adibita a “casa di villeggiatura” dei proprietari, i conti Mocchia di San Michele. Nel corso dei secoli vennero effettuati numerosi ampliamenti e arricchimenti, fino alla realizzazione della Cappella nel 1764. 
 
Nel 1799 i francesi, che occupavano Cuneo, decapitarono il conte Mocchia per il suo atteggiamento antifrancese (si dice che il fantasma del conte sia tuttora presente nella dimora) e la residenza venne gravemente danneggiata. L’aspetto attuale della casa si deve ai pazienti restauri di inizio ottocento realizzati da Luigi Mocchia in vista del suo matrimonio con la contessa Maria Oldofredi Tadini, appartenente ad una antichissima famiglia lombarda, signori del lago d’Iseo e della Franciacorta. Alla loro morte, la villa passò ai nipoti Oldofredi, tra cui Ercole Oldofredi Tadini, eroe risorgimentale. Nei suoi cinque secoli di storia la villa non è mai stata venduta.
 
La visita, a pagamento e su prenotazione, comprende: la cappella del 1763, ancora consacrata, che custodisce documenti delle Ostensioni della Sindone, un’urna con il saio quattrocentesco del beato Angelo Carletti, patrono di Cuneo, una pregevole statua lignea settecentesca della Madonna; gli interni della residenza, dai soffitti affrescati, che conservano mobili e cimeli del periodo risorgimentale.
 
Il giardino, con visita libera e gratuita, è uno dei più antichi di Cuneo, censito tra i parchi storici e botanici della Regione Piemonte, con piante centenarie e rarità botaniche. Ancora leggibile l’originale impianto seicentesco alla francese, trasformato poi nell’Ottocento seguendo il gusto inglese.

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