CUNEO - Dario e il Coro degli afasici in concerto alla Casa Famiglia: la forza che nasce dalla fragilità

Programma nell’ambito dell’Open Weekend dell’RSA di Corso Dante, si terrà sabato alle 16.30. Musica, testimonianze per raccontare il potere della musicoterapia

Dario, ospite della RSA di Cuneo, ideatore del concerto per i suoi "compagni" di struttura

c.s. 13/06/2025 14:44

Ci sono storie che nascono in silenzio, quella di Dario è una di queste. Ospite della Residenza per anziani “Casa Famiglia” di corso Dante, è uno dei coristi del Coro degli afasici "Enrico Catelli" dell'associazione per la lotta all'ictus A.L.I.Ce. Cuneo Odv. Sabato, alle 16.30, proprio lì dove vive, regalerà insieme al coro e ai musicisti della Fondazione Fossano musica un concerto pensato per chi, come lui, ha dovuto reinventarsi dopo che la vita ha tolto tanto.
 
Non sarà un’esibizione qualsiasi, ma un momento speciale nell’ambito dell’Open Weekend organizzato dall'RSA e dalla Fondazione Opere diocesane Cuneesi; un’iniziativa che apre le porte alla città e, simbolicamente, fa uscire gli ospiti fuori da quei muri, portandoli dentro la comunità. È proprio questo lo spirito con cui nasce l’evento: unire fragilità diverse, per generare forza. E Dario di forza ne ha da vendere. Prima che l’afasia colpisse duramente la sua capacità di comunicare, era un erborista appassionato e un musicista amatoriale – suonava il sassofono. Un pioniere del biologico in provincia di Cuneo, aperto alle terapie innovative, curioso per natura. «Ha sempre sentito che ci sono spazi da esplorare», racconta con entusiasmo la sua ex moglie. "Spazi che passano anche attraverso l’arte, la pittura, la musica. Per affrontare le situazioni più difficili, servono strade nuove". È proprio lungo queste strade che Dario ha scelto di percorrere la musicoterapia, quella “terapia dell’anima” che, nel suo caso, ha saputo aprire una fessura in un muro che sembrava invalicabile.
 
Dario era chiuso, anzi "rinchiuso" nel suo corpo a causa della malattia. L’afasia gli aveva tolto la parola, ma nel corso degli anni - con il Coro e con un lavoro silenzioso, ma potente - ha ricominciato a comunicare: "Piccole grandi parole di senso compiuto" continua l’ex coniuge. "È profondamente consapevole che non è vero che nulla può cambiare. Non è vero che ciò che si perde è perso per sempre. Qualcosa si recupera, con la medicina ‘tradizionale’, ma anche con approcci innovativi, come la musicoterapia".
 
Il concerto di sabato, in fondo, è il suo dono. Un modo per ringraziare chi gli è vicino, per ricambiare con la musica l'affetto e il tempo ricevuti, per dire - senza bisogno di parole, in fondo - che dentro di noi c’è una forza che può riemergere, anche quando sembra scomparsa. Dario salirà sul palco insieme a persone che, come lui, hanno perso la parola e la stanno cercando tra le note. E lì, davanti ai suoi compagni di vita della “Casa Famiglia”, offrirà non solo un pomeriggio di musica, ma anche un messaggio profondo: la fragilità non è la fine, ma un punto di partenza.
 
L'ingresso al concerto è gratuito, così come la partecipazione al progetto di musicoterapia che A.L.I.Ce. organizza. Per informazioni: 333 7458606.

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